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Economia

Economia del mare, la vera risorsa per il nostro sviluppo

Il Presidente di Assonautica e Camera di commercio Giovanni Acampora ed il delegato di Informare Antonello Testa al Salone nautico di Venezia

Il Presidente di Assonautica Italiana, SiCamera e CCIAA, Giovanni Acampora ed il Consigliere delegato all’Economia del Mare di Informare, Antonello Testa, hanno presentato, nell’ambito del Salone nautico di Venezia il Rapporto nazionale sull’economia del mare, alla presenza tra gli altri di Masiero, Presidente di Assonautica Venezia e Walter Vassallo, Coordinatore premi BMA. Il documento, realizzato da OsserMare e Informare con il Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere, era stato illustrato nel dettaglio, in anteprima nazionale, il 27 maggio al Summit Nazionale sull’Economia del Mare - Blue Forum di Gaeta.  

“Il Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare è un documento che, ogni anno, è atteso dall’intero comparto. Uno studio attento che definisce il peso della Blue Economy nel nostro Paese. – ha commentato il Presidente Acampora - I dati che il sistema camerale mette a disposizione di istituzioni, associazioni e imprese sono un riferimento imprescindibile nella definizione delle politiche di sviluppo dei vari settori. Grazie alle analisi contenute nel Rapporto siamo in grado di rilevare il peso dell’Economia del mare, in termini produttivi, imprenditoriali e occupazionali e il suo ruolo nel panorama nazionale ed europeo, valutandone le variazioni nel tempo.

“La Blue economy cresce e muove 142,7 miliardi di valore aggiunto – ha spiegato Antonello Testa -  con una occupazione di circa 914 mila addetti, come abbiamo annunciato lo scorso fine settimana a Gaeta nell’ambito del Blue Forum italiano.  Sono numeri importanti, che confermano la rilevanza del settore all’interno del panorama italiano ed europeo. Nel Rapporto vengono considerate 7 filiere, individuate sulla base dei codici ATECO: cantieristica e industria nautica, attività sportive e ricreative, movimentazione di merci e passeggeri via mare, servizi di alloggio e ristorazione, industria delle estrazioni marine, ricerca regolamentazione e tutela ambientale. Se guardiamo alla forza moltiplicativa dell’Economia blu, dal Rapporto emerge che l’economia del mare produce un valore aggiunto di 52,4 miliardi di euro e ne attiva altri 90,3 miliardi nel resto dell’economia nel 2021. Considerando questa capacità moltiplicativa di “fare filiera”, la Blue economy arriva a generare complessivamente 142,7 miliardi di euro, l’8,9% dell’intera economia nazionale. Il Sistema mare ha, inoltre, dimostrato di sapere reagire meglio degli altri comparti alle difficoltà e il tessuto imprenditoriale ha superato con più slancio i livelli pre-Covid registrando un aumento del 4,4% nel 2022 rispetto al 2019, a fronte di un calo dell’1,2% del totale delle imprese nello stesso periodo. Guardando alla dimensione territoriale delle imprese blu – ha proseguito Testa - il 48,4% delle imprese dell’economia del mare si trova nel Mezzogiorno, un altro 25,9% al centro, mentre si attesta al 14,6% la quota del Nord-Est e all’11,0% la quota del Nord-Ovest. Il Mezzogiorno è l’area con la performance migliore, con un incremento delle imprese blu del 2,7% tra il 2021 ed il 2022, decisamente al di sopra del valore medio nazionale”.

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