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Economia

Piccole e medie imprese: crescono esportazioni e occupazione, meno cassa integrazione

L'indagine congiunturale di Federlazio sullo stato di salute delle aziende pontine. Risultati positivi ma sono in ritardo gli investimenti sul Pnrr

La Federlazio di Latina ha effettuato, tra febbraio e aprile di quest’anno, la consueta indagine periodica sullo stato di salute delle imprese del territorio. Secondo quanto emerso dall’indagine, gran parte delle aziende del Lazio sono riuscite a consolidare i risultati positivi del 2021, recuperando il terreno perduto nel corso della pandemia.

L'andamento delle aziende pontine

Per quanto riguarda nello specifico l’andamento delle attività aziendali nel 2022 il saldo tra le imprese nate e cessate in provincia è del 1,04%, le esportazioni sono cresciute del 9%, mentre l’occupazione è aumentata dell’1,8%, con un tasso complessivo per il 2022 del 55%, leggermente superiore ai livelli pre pandemia (54.3% del 2019); la Cassa Integrazione Guadagni è scesa del 76%. Rispetto ai dati dell’occupazione, il 38,5% delle aziende dichiara una crescita, il 57,7% rimane stabile, mentre per il 3,8% degli intervistati diminuisce. La nota più amara è che il 54% delle aziende ha incontrato difficoltà nel reperire manodopera. Le imprese che hanno registrato un incremento del fatturato sono il 58,3%; il 33,3% mantiene stabile il fatturato e solamente l’8,4% non riesce a confermare i risultati ottenuti nel 2021, dichiarando una contrazione. I risultati sono complessivamente positivi ed il recupero dei livelli di fatturato ha riguardato in maniera omogenea sia le imprese di grande che di piccola dimensione. Il medesimo fatturato è risultato in aumento nel mercato privato (+59%) ed internazionale (+40%), stabile in quello pubblico (50%) ma comunque in crescita per il 33%. Inoltre l’83,9% delle aziende nel 2022 hanno realizzato investimenti, un incremento che è stato notevole rispetto al 71,4% del 2021. In riferimento alla pandemia energetica, si registra che il 38% delle imprese ha avuto un impatto significativo ma sostenibile, mentre per il 27% l’impatto è stato grave o molto grave, con una forte riduzione dei margini aziendali. Per quanto attiene al PNRR, su un valore totale di 672.4 milioni di euro di investimenti, al 1 maggio 2023 in provincia di Latina, ne sono stati realizzati per 110.2 milioni, lì dove l’obiettivo del primo trimestre era di 154.4 milioni, accumulando dunque un ritardo del 28.6% sulla previsione di spesa.

Le prospettive future

Le prospettive future nel nostro territorio. Le previsioni sono di crescita moderata e prevale un sentimento di cautela: il 39,1% delle aziende ha espresso aspettative di incremento del fatturato; l’8,7% si attende una riduzione; il 52,2% prevede una stabilità. Rimane elevata e in crescita la propensione agli investimenti delle aziende: il 32% dichiara di averne già programmati; il 48% si dichiara possibilista.

Il commento del presidente Picca

“Dopo un biennio di grande turbolenza, caratterizzato da fattori di crisi e dalla volontà di reazione delle imprese e dell’intero sistema Paese – commenta il presidente di Federlazio Latina Marco Picca -  la nostra indagine conferma i risultati positivi che già si erano verificati nel 2021 e che ci consentono di affermare con ragionevole certezza di avere recuperato il terreno perduto a causa del Covid. Certamente il contesto generale continua ad essere influenzato da significativi fattori di crisi e incertezza molto diffuso  tra gli imprenditori della nostra provincia, i quali sono più cauti nel fornire previsioni ottimistiche per i mesi a venire. Va ribadito che il coraggio, la resilienza e la creatività dimostrate, non sono sufficienti da sole per permettere al sistema delle imprese di affrontare il processo di rinnovamento e di transizione ecologica e digitale. È necessario che l’intero insieme degli stakeholders istituzionali, economici e sociali sappia mettere in campo un’azione efficace e coordinata per raggiungere i risultati e gli obiettivi previsti dal PNRR che, invece, attualmente, ci vedono in grave ritardo”.

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