Lavoratori socialmente utili, Cgil: “Ormai sono aspiranti esodati”
Da mesi attendono risposte; il 15 giugno saranno sotto la Regione per protesta. Cgil: "Troppo giovani per poter andare in pensione, troppo vecchi per costituire interesse per le aziende"
La Cgil li definisce “aspiranti esodati”. Perché in qualche modo è questa la condizione in cui si trovano i circa 100 lavoratori socialmente utili della provincia pontina che, dopo anni di servizio nella pubblica amministrazione, da gennaio sono senza occupazione e vivono di speranza e di promesse.
Hanno pagato con la disoccupazione la fine della Cassa per il Mezzogiorno e ora si trovano a spasso senza prospettive concrete.
“Troppo giovani, tra i 50 e i 60 per poter andare in pensione, troppo vecchi per costituire un interesse per le aziende malgrado gli sgravi fiscali” commenta Maria Cristina Compagno segretario provinciale di Cgil Fp.
“La situazione economica del territorio, i tagli ai Comuni e ai sistema delle Autonomie Locali, patto di stabilita che impone di non assumere anche se questo servirebbe invece a mantenere i servizi ai cittadini, costituiscono il quadro di vincoli alla ricerca di una soluzione positiva per questi lavoratori”.
E la Cgil punta il dito contro la Regione Lazio; “la Regione, che ha chiuso il bacino promettendo con estrema leggerezza soluzioni miracolose, oggi gira di paese in paese alla ricerca di un equilibrio impossibile anche utilizzando il politichese che, però, come tutti sappiamo non riempie i piatti delle famiglie”.
La stabilizzazione sembra così sempre più lontana; “alcuni funzionari – commenta Maria Cristina Compagno -, sicuramente perseguendo l’obiettivo di mantenere sereni i lavoratori, si ostinano a sostenere di aver trovato le soluzioni per tutti, dai tirocini formativi, che pero durano solo un anno, a qualsivoglia altra ipotesi ma, purtroppo, parlano con piccoli gruppi e non si siedono al tavolo di trattativa per verificare la fattibilità delle ipotesi né per scrivere nero su bianco le soluzioni da adottare nel tempo”.
“Se questo è il comportamento verso i sindacati, non di meglio tocca a Sindaci e Presidente della Provincia che richiedono da tempo l’apertura di un confronto politico anche al fine di sapere cosa succederà ai loro lavoratori ed ai loro servizi”.
Per questo, annuncia la Cgil Fp, “il I5 giugno saremo sotto la Regione e invitiamo a raccolta anche le Istituzioni a sostegno della vertenza, per una soluzione vera e definitiva”.