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Economia

“Prima essenziali e ora dimenticati”: i lavoratori agricoli scendono in piazza a Latina

Manifestazione il 10 aprile davanti la Prefettura; chiedono a Governo e Parlamento di modificare il decreto Sostegni che contiene gravi discriminazioni nei confronti del lavoro agricolo

Scendono in piazza i lavoratori e le lavoratrici agricoli: con la manifestazione è in programma per sabato 10 aprile davanti la Prefettura si chiede a Governo e Parlamento di modificare il decreto Sostegni che contiene gravi discriminazioni nei confronti del lavoro agricolo.

“Dopo l’audizione nelle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato dove come organizzazioni sindacali abbiamo evidenziato la gravità delle discriminazioni a danno delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli che hanno ricevuto, dall’inizio della pandemia, soltanto due misure di sostegno (a marzo e ad aprile del 2020), la mobilitazione non si arresta” annunciano in una nota congiunta le segreterie territoriali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil.

“Registriamo una forte sproporzione tra gli interventi destinati alle imprese e quelli per i lavoratori, che hanno subìto un calo delle giornate lavorative molto importante e che non hanno beneficiato di nulla, neanche della possibilità di richiedere l’ammortizzatore sociale. Parliamo - proseguono le sigle sindacali in una nota di presentazione della mobilitazione - degli stagionali agricoli, dei lavoratori degli agriturismi, del florovivaismo, dei lavoratori ‘fragili’ che non avendo giornate accantonate non hanno potuto nemmeno presentare la domanda per la disoccupazione agricola. 
Inoltre, non è la semplificazione dei voucher che potrà contribuire al rilancio del settore, perché sono strumenti che, semplificati, aumenterebbero il caporalato e lo sfruttamento. Tutti questi temi, legati alle nostre rivendicazioni, vanno affrontati con urgenza”.

Queste in concreto le richieste dei sindacati:

-riconoscimento per l’anno 2020 delle stesse giornate di lavoro del 2019 e l’introduzione del bonus per i lavoratori stagionali agricoli insieme alla sua compatibilità con il reddito di emergenza; 
-estensione della Naspi ai dipendenti delle cooperative e dei loro consorzi; 
-riconoscimento di una cassa integrazione stabile per i lavoratori del settore pesca; 
-introduzione della “clausola di condizionalità sociale” nella PAC;
-la garanzia di tutele per i lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali; 
-il rinnovo del CPL per gli operai agricoli della Provincia di Latina scaduto il 31/12/2019 

Tra le altre richieste che Fai-Flai-Uila rivolgono alle autorità ci sono: una maggiore attenzione e maggiori controlli rispetto alle modalità di attuazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del coronavirus nelle aziende agricole. “Forte preoccupazione - spiegano i sindacati - destano anche i sempre più numerosi operai agricoli contagiati dal coronavirus che lavorano nelle aziende agricole della provincia di Latina. Inoltre siamo convinti di essere nel giusto quando denunciamo le iniquità contenute nel decreto che ha escluso centinaia di migliaia di lavoratori da qualsiasi forma di ristoro, malgrado abbiano perso milioni di giornate di lavoro a causa dell’emergenza sanitaria. Il governo deve ascoltare il grido di rabbia e di dolore che viene da questi lavoratori che oggi si sentono dimenticati dopo essere stati, per tanti mesi, considerati essenziali”.

La manifestazione si terrà sabato 10 aprile dalle 9.30 alle 11. 
 

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