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Economia

Il report - In 6 anni raddoppiato il numero dei disoccupati. Boom di giovani senza lavoro

L'analisi sul mercato del lavoro in provincia di Cgil, Cisl e Uil. Dal 2008 al 2014 l'occupazione è diminuita del 3%; il tasso di disoccupazione dei giovani fino a 24 anni al 46% del 24% di quelli fino ai 35 anni. Ma ci sono timidi segnali di ripresa

In sei anni - quelli presi in esame, dal 2008 al 2014 - l'occupazione in provincia di Latina è diminuita  del 3% (mentre la popolazione è aumentata del 5%). Sono raddoppiate le persone in cerca di occupazione, passate da 18mila a 38mila. Il tasso di disoccupazione è passato dal 8.54% al 15.94 %, mentre è altissimo, più alto della media regionale, il tasso di disoccupazione dei giovani, che è del 45.8% fino ai 24 annie del 23,61% dai 25 ai 34 anni.

Sono alcuni dei dati forniti dai sindacati Cgil, Cisl e Uil che scattano una fotografia della situazione occupazionale nella provincia pontina anche se dal 2015, di cui si aspettano ancora i dati ufficiali, sembrano arrivare segnali confortanti.

Se il numero complessivo dei lavoratori autonomi e dipendenti è rimasto, pressoché, invariato, spiegano ancora le sigle sindacali, si sono registrate forti flessioni degli occupati nell'industria e nelle costruzioni, mentre nei sei anni presi in considerazione, è stato registrato un aumento delle ore di cassa integrazione, cresciuta in modo esponenziale fino al 2014. Lo scorso anno, per la prima volta, la crescita della cig si è fermata e si è registrato un - 20,5%. Sono raddoppiati gli addetti in agricoltura (soprattutto per i processi di emersione del lavoro nero). Aumentati di circa 19 mila unità anche quelli del terziario.

I COMMENTI - ”Il periodo 2008 - 2014 è stato caratterizzato nel territorio della provincia di Latina  dal permanere della stagnazione - commentano segretari generali di Cgil , Cisl, Uil della provincia di Latina, Anselmo Briganti, Tommaso Ausili, Luigi Garullo -. Le residue possibilità di ripresa sono state compromesse dalla crisi finanziaria mondiale del  2007. 

In quell'anno in tutto il mondo occidentale si è verificata una forte contrazione della produzione e degli ordinativi. Il 2009 ha poi visto una crisi economica generalizzata, pesanti recessioni e vertiginosi crolli di Pil, in numerosi paesi del mondo, tra cui l'Italia. Le ricadute nel nostro territorio sono state relativamente contenute, per il motivo che il tessuto produttivo locale aveva già pagato un pesante prezzo alla crisi degli anni precedenti”. 

“Gli  indicatori statistici più recenti evidenziano  una sostanziale resistenza e tenuta di parte del tessuto produttivo. La speranza è che quest'ultima tendenza sia confermata e che ciò rappresenti un punto di partenza per la futura ripresa. Siamo in attesa dei dati relativi al 2015, ripartiti a livello provinciale. Le prime informazioni ( i dati  a livello nazionale) rilevano che la caduta verticale dell'economia è terminata e che vi sono segnali di ripresa”.

“Per la provincia di Latina - proseguono i tre sindacalisti - si tratta di evitare di perdere ulteriori treni e le residue opportunità di sviluppo. E' fondamentale non solo sostenere ma accompagnare e facilitare i progetti di rilancio dell'attività manifatturiera e quelli per i nuovi insediamenti industriali. Debbono essere adottati in modo unitario e concorde dalle istituzioni e dalle forze politiche e sociali, i piani di sviluppo orientati verso i settori (i cluster dell'agroindustria, del farmaceutico, del portuale e del turismo, la valorizzazione dell'area collinare )”.

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