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Sotto la pioggia per dire “no” alla legge di stabilità, sit in a Latina

Sciopero generale nella provincia pontina e presidio davanti alla Prefettura. I sindacati, tra le altre cose, chiedono il rifinanziamento della cassa integrazione, meno tasse e una massiccia lotta all'evasione fiscale

Non li ha fermati la pioggia di questa mattina. Sono scesi in piazza per manifestare contro la legge di stabilità che si sta varando in questi giorni.

Sindacati e lavoratori si sono radunati in piazza della Libertà per un sit in davanti la Prefettura per dire “no” alla legge di stabilità che si vuole approvare, chiedere maggiori tutele per i lavoratori stessi e per i pensionati, i più “sacrificati” dalle scelte del Governo.

Cosa chiedono? Il rifinanziamento della cassa integrazione e maggiori certezze per gli esodati, meno tasse per lavoratori e pensionati, il potenziamento della lotta all’evasione fiscale, la rivalutazione delle pensioni e un taglio significativo alla spesa pubblica improduttiva e alla spesa pubblica.

“I soldi devono essere presi dove ci sono, perché ce ne sono e lo sappiamo – commenta Luigi Garullo il segretario della Uil -; chiediamo più equità e una migliore ridistribuzione delle risorse alle fasce più deboli. Abbiamo incontrato il prefetto D’Acunto al quale abbiamo spiegato il motivo della nostra manifestazione. Da parte sua abbiamo trovato una buona apertura che ci conforta per far sentire la nostra voce ai piani alti. Dobbiamo far sentire forte la pressione che viene dal basso”.

Uno delle richieste più importanti dei sindacati riguarda il rifinanziamento della cassa integrazione e della mobilità in deroga. “In questo momento di crisi gli ammortizzatori sociali sono l’unico strumento che abbiamo per tutelare i nostri lavoratori. Abbiamo protestato lo scorso 31 ottobre e torneremo a farlo il 19 novembre quando andremo a Roma sotto palazzo Madama. Noi siamo fiduciosi, e siamo convinti che con la nostra battaglia possiamo ottenere qualche importante risultato”.

Contro la legge di stabilità, sit in a Latina

Gli fa eco Ewa Blasik di Cisl: “Dobbiamo allargare la cassa integrazione anche per quei lavoratori di aziende e società che falliscono, dobbiamo tutelare tutti i lavoratori della nostra provincia. Ma non dobbiamo farlo solo a parole, dobbiamo farlo con idee e progetti concreti, partendo da quelle che sono le eccellenze del territorio pontino, dalla filiera dell’agroalimentare al turismo passando per il settore industriale soprattutto quello chimico e farmaceutico, e della ricerca. Dobbiamo partire da tutto questo e avere degli obiettivi concreti e non ragionare solo attraverso slogan.

La giornata di oggi è stata importantissima non solo perché insieme abbiamo detto “no” a questa legge di stabilità, ma perché abbiamo dimostrato che uniti, istituzioni, parti sociali e amministrazioni, possiamo fare qualcosa, possiamo ottenere un cambiamento vero per questi lavoratori e soprattutto per questi giovani”.

“L’appuntamento di oggi ha un grandissimo significato – ha dichiarato Anselmo Briganti di Cgil -. Scioperiamo insieme ad altre 100 città italiane, ma soprattutto siamo uniti. Dopo tanto tempo Cgil, Cisl e Uil sono tornate a combattere insieme, a dimostrazione del particolare periodo che stiamo vivendo. Siamo scesi in piazza oggi e lo faremo ancora; il prossimo 19 novembre torneremo a Roma per il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga, una delle questioni più delicate da affrontare in questo momento”.

Massiccia l’adesione alle 4 ore di sciopero indette dai sindacati per oggi e al sit in anche da parte dei lavoratori pontini che, nonostante il maltempo, sono scesi in piazza armati di bandiere e ombrelli. “Al di là di quanti sono qui stamattina, dai dati che abbiamo a disposizione, possiamo dirci estremamente soddisfatti dello sciopero di oggi e dell’adesione dei lavoratori”.

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