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Economia

Mercato immobiliare, chiuse 67 agenzie in provincia. Nell’edilizia persi 3mila posti di lavoro

Secondo i dati diffusi dall'Osservatorio Immobiliare 2015 a frenare gli investimenti è l'eccessiva tassazione. Edilizia: nella provincia pontina scompaiono 248 imprese, di cui 76 nel solo 2015

Secondo i dati diffusi dall'Osservatorio Immobiliare 2015, l’auspicato decollo della ripresa del mercato immobiliare nel corso del primo semestre dell'anno non si è verificato, mentre si è registrato un consolidamento dell’inversione di tendenza che già sul finire del 2014 aveva timidamente modificato segno e dimensione.

Nello specifico della provincia pontina, durante i primi sei mesi del 2015, si è assistito al riaffacciarsi di un interesse potenziale sul mercato che tuttavia ha stentato a tradursi in domanda reale: la parte venditrice tendenzialmente ha faticato a rendersi disponibile a rivedere al ribasso le aspettative di realizzo, parte dell’offerta quindi è uscita dal mercato e si è stabilizzata la quota d’immobili in vendita o in locazione.

«I tempi medi per chiudere l'acquisto o l'affitto della casa, dopo il leggero calo dello scorso anno, sono rimasti in media pressoché invariati – commenta il presidente provinciale Fiaip, Santino Nardi – ovvero 8,1 mesi per la vendita di abitazioni, 10,4 per gli uffici, 9,7 per i negozi – 3,9 mesi per l'affitto di un'abitazione, 6,8 per gli uffici e 6,3 per i negozi».

Nel primo semestre 2015 la variazione semestrale dei prezzi si attesta in media al -1% per le abitazioni nuove, -1,4% per le abitazioni usate, -1,8% per gli uffici e -1,2% per i negozi. Al pur timido aumento del numero delle compravendite di abitazioni ha concorso anche il sistema bancario grazie all'allentamento della stretta creditizia e al parziale ritorno d’interesse nel sostenere l'acquisto da parte delle famiglie.

«È azzardato parlare di ripresa o di inversione di tendenza, ma di timidi segnali positivi per il comparto residenziale, anche se aumenta il numero dei pontini che cercano casa ed entrano in agenzia immobiliare, spinti dalla diminuzione dei prezzi degli immobili e dall'esigenza di allocare i propri investimenti al sicuro».

A frenare gli investimenti è l'eccessiva tassazione immobiliare e le imposte sulla casa, che penalizzano ancor oggi il mercato. «Le banche hanno effettivamente ripreso a erogare mutui – ha sottolineato il presidente nazionale Paolo Righi – e in secondo luogo i prezzi degli immobili sono scesi di circa il 30% negli ultimi tre anni. Stiamo quasi toccando il fondo e veramente il mercato offre delle opportunità molto appetibili. Ma gli ultimi tre governi, compreso l’attuale, hanno aumentato la pressione fiscale sulla casa di circa il 210% annullando di fatto la congiuntura favorevole all’acquisto con un carico fiscale ancora talmente alto da rendere quasi improduttivo l'investimento immobiliare».

E ovviamente non è il solo settore dell’intermediazione immobiliare a soffrire, ma tutto il comparto: «Nell’edilizia gli effetti della crisi hanno generato in provincia di Latina, negli ultimi cinque anni, la perdita di ben 3.394 posti di lavoro con la scomparsa di 248 imprese, di cui 76 nel solo 2015».

Per quanto riguarda strettamente le agenzie immobiliari, secondo dati Confesercenti, il saldo provinciale 2014 tra iscrizioni e cessazioni è anche in questo caso del tutto negativo: le nuove agenzie iscritte risultano 32 mentre le cessate sommano a 67, per un dato sconfortante di 35 attività in meno. «Fino a quando il governo non deciderà di abbassare la pressione fiscale complessiva sulle case – conclude Nardi –, la ripresa non assumerà lo slancio che si è invece riscontrato in altri Paesi come Spagna, Stati Uniti e altri dell'Unione europea». 

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