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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Morti sul lavoro, in aumento in provincia nel 2019. Uil: “Servono più regole e controlli”

Il triste dato del territorio pontino: gli infortuni mortali sono passarti da 8 nel 2018 a 14 nello scorso anno. Ritorna il tema della sicurezza; Garullo e Tarquini: “Di lavoro si muore”

Aumentano il numero degli infortuni sul lavoro e delle morti bianche nel 2019 nella provincia di Latina: questo è il triste dato che emerge da una ricerca della Uil. La zona che coinvolge le province pontina e ciociara “più che altrove - dichiarano in una nota congiunta Luigi Garullo e Anita Tarquini, rispettivamente segretari della Uil di Latina e della Uil di Frosinone - si sono registrate infatti le crescite percentuali più elevate di infortuni sul lavoro e di malattie professionali”.

“I dati dell’Inail che abbiamo elaborato nel 2019 sono chiari – spiega Garullo -: rispetto al 2018 nella nostra provincia gli incidenti sul lavoro sono cresciuti del 2,4% (87 in più) per un totale di 3.784 eventi. E da un anno all’altro il territorio ha visto crescere le malattie professionali da 803 a 867 (più 8 per cento)”. “Numeri allarmanti anche per la Ciociaria – aggiunge Anita Tarquini –: l’arco temporale oggetto della nostra ricerca dice che qui, rispetto all’anno precedente, gli infortuni sul lavoro sono aumentati dell’1,6% (44 in più) pari a 2.715 mentre le malattie professionali hanno toccato quota 801 con una variazione del più 7,1% (erano state 748 nel 2018)”.

“Cifre che fanno tremare i polsi – dicono gli esponenti della Uil –. In tutto il territorio laziale nell’ultimo anno sono stati quasi 45mila gli infortuni sul lavoro. E se la maggior parte sono avvenuti a Roma e nel suo hinterland, gli incrementi che abbiamo rilevato nelle nostre aree confermano che per quanto riguarda il lavoro, la sua sicurezza, c’è un capitolo che deve essere aggiornato, perché il mancato rispetto delle regole si traduce in una violazione della libertà per lavoratori e lavoratrici e in un aumento del rischio di perdere la vita”. 

“C’è bisogno di più regole e controlli, più sanzioni, meccanismi premianti per le aziende virtuose – concludono Tarquini e Garullo – perché l’anno appena concluso ha posto la provincia di Latina in prima posizione in termini di lutti e vite spezzate - il riferimento è all’indice di mortalità per ogni 100.000 infortuni denunciati -, passando infatti gli infortuni mortali da 8 nel 2018 a 14, con un indice pari a 3,7 ogni 100mila infortuni denunciati (erano stati 2,2 l’anno precedente), sottraendo così il primato a Rieti che fino al 2018 aveva occupato il primo posto di questa livida graduatoria e che invece ora scivola in quarta posizione. Frosinone invece è terza, con un indice di mortalità pari a 2,9 pressoché invariato rispetto all’anno precedente, in presenza di un analogo numero di vittime, pari a 8 unità”. 

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