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Economia

Valorizzare la mozzarella “Made in Lazio”, il progetto di Coldiretti

I direttori di Coldiretti Latina e Frosinone hanno presentato Pro.la.b. la prima organizzazione dei produttori nata per valorizzare e tutelare il sistema bufalino laziale

È stata presentata questa mattina la prima organizzazione dei produttori nata per valorizzare e tutelare il sistema bufalino laziale. A fare gli onori di casa il direttore della Coldiretti di Latina, Saverio Viola, e il direttore della sede di Frosinone Paolo De Cesare che hanno spiegato la funzione di Pro.la.b, organizzazione che rappresenta una  nuova fase per rendere possibile un nuovo scenario che possa portare il latte di bufala laziale a non dover subire penalizzazioni o, peggio, strumentalizzazioni, a causa di comportamenti che poco hanno a che fare con la trasparenza e la correttezza che da sempre sono qualità degli allevatori.

Ma la presentazione di oggi è fornito anche la possibilità di rendere noti i numeri della nuova realtà produttiva:  55 imprese singole associate, 2 cooperative, 4 caseifici aziendali, oltre 300 i quintali di latte prodotti ogni giorno dai soci, 110 i quintali di latte trasformato dai caseifici aderenti alla nuova O.P. con oltre 35 quintali giornalieri di mozzarella prodotta.

“Numeri significativi ed importanti – hanno aggiunto i direttori De Cesare e Viola – che rendono l’idea della grande azione di sinergia che Coldiretti ha saputo realizzare con gli allevatori delle province di Latina e Frosinone. A questi si stanno per aggiungere anche altri allevatori singoli e responsabili di strutture aziendali di primo piano”.

Presenti, tra gli altri, anche il presidente della Coldiretti di Latina, Carlo Crocetti, Antonio Fagiolo, direttore dell’istituto zooprofilattico di Latina, oltre, ovviamente, ad una più che discreta rappresentanza dei produttori.

“Aggregare l’offerta dei prodotti agricoli, prima motivata dalla necessità di tutelare il reddito delle imprese agricole nel confronto con il mercato, e in particolare con l’industria di trasformazione e con la distribuzione, poi dall’obiettivo di creare una filiera per garantire prodotti sempre più qualificati e sicuri per il consumatore. Questo lo spirito dell’organizzazione dei produttori – ha commentato Aldo Mattia, direttore della Coldiretti del Lazio -, auspicando per il Lazio un modello davvero nuovo di concertazione in questo ambito. Un punto di partenza e non certo di arrivo per raggiungere traguardi fin qui solo sognati a vantaggio dei consumatori e degli allevatori che sappiano premiare e rendere più limpida l’azione nella filiera della produzione e della commercializzazione nel Lazio”. Su questa linea anche l’assessore vregionale alle politiche agricole, Sonia Ricci, nelle scorse settimane aveva, più volte espresso la propria condivisione.

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