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Eccellenze pontine

Successo internazionale per l’olio extravergine 501 Altitudo, premiato anche a Dubai

L’evo della società agricola pontina Agresti 1902 ha ottenuto la medaglia d’oro al Dubai International Olive Oil Competition a cui hanno preso parte 1.450 extravergini

Continuano i riconoscimenti per l’olio extravergine di oliva 501 Altitudo della società agricola pontina Agresti 1902 che ha ottenuto la medaglia d’oro al Dubai International Olive Oil Competition a cui hanno preso parte 1.450 extravergini provenienti da tutto il mondo. Un premio che segue di pochi giorni l’assegnazione delle Tre Foglie, massimo riconoscimento, attributo all’evo pontino dal Gambero Rosso.

501 Altitudo è un olio extravergine prodotto da olive Itrana coltivate in alta collina su terreni terrazzati nelle zone più impervie dell’areale della Dop Colline Pontine. Le condizioni pedoclimatiche e le tecniche agronomiche utilizzate dalla società agricola Agresti 1902 permettono di ottenere un extravergine naturalmente ricco di antiossidanti e vitamina E, qualità particolarmente apprezzate dal panel internazionale che ha valutato gli oli in concorso a Dubai.

“Per noi spiega - Francesco Agresti, titolare dell’Agresti 1902 società agricola con sede a Sabaudia e oliveti a Sonnino e Itri – si tratta di un ulteriore conferma della validità del nostro progetto, Itrana Alta Quota, con cui intendiamo contrastare il fenomeno dell’abbandono degli oliveti sulle nostre colline”.

“Il territorio pontino – aggiunge Agresti - può contare su una delle cultivar più apprezzate al mondo, l’Itrana, una delle sole tre varietà italiane che hanno la Dop sia per l’olio che per le olive. Eppure sulle nostre colline gli oliveti abbandonati o a rischio abbandono sono in costante crescita. E’ un “lusso” che non possiamo permetterci. Il solo modo per contrastare questo fenomeno è valorizzare le produzioni introducendo innovazioni sia di processo che di prodotto che portino a favorire la qualità più che la quantità.

“In Liguria e in Calabria - conclude Agresti - gli olivicoltori che conducono oliveti in collina su terreni terrazzati ricevono dei contributi per compensare gli svantaggi di una coltivazione in altura; l’abbandono, infatti, ha effetti non solo di natura economica ma ambientale e paesaggistica. Mi chiedo perché le stesse misure non possano essere estese anche agli oliveti in alta quota della nostra regione.  Spero che l’assessore regionale all’Agricoltura, Enrica Onorati, che è espressione del nostro territorio e ne ha una profonda conoscenza, possa prendere in considerazione questa opportunità. Ne va del futuro delle nostre colline”.

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