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Economia

Ugl, un 1 maggio per riflettere: “Crisi economica ed emergenza sociale”

Il segretario provinciale Vicaro: "La festa del lavoro ci porta a fare delle considerazioni critiche; ancora una volta ci troviamo ad affrontare sacrifici senza prospettive di crescita"

L’Ugl nazionale ha deciso di celebrare il suo 1 maggio a Priolo Gargallo in provincia di Siracusa; una scelta che non è casuale ed è carica di valore simbolico.

La volontà è quella di richiamare l’attenzione sulle difficoltà di un territorio profondamente segnato da una permanente carenza occupazionale e dalla mancanza di concrete prospettive di sviluppo, sia per lanciare un messaggio di speranza ai disoccupati, ai giovani e alle donne, non solo della provincia siracusana, o della Sicilia, ma di tutto il Paese.

E per l’Ugl di Latina, mai come quest’anno, la Festa dei Lavoratori deve diventare un’occasione per riflettere su quanto sta accadendo al nostro paese in termini di occupazione e disoccupazione, articolo 18 e pensioni.

Secondo il segretario provinciale Ugl Maria Antonietta Vicaro, “La festa del lavoro in questo momento ci porta a fare delle considerazioni critiche in merito a quelle che attualmente sono le politiche del Governo e Locali. Occorre riportare nelle discussioni e nella normativa tra il Governo e le parti sociali, i temi dello sviluppo e dell’equità sociale. Monti aveva preannunciato rigore, equità e sviluppo, purtroppo constatiamo come ancora una volta ci troviamo ad affrontare sacrifici senza prospettive di crescita”.

“Stiamo attraversando una fase di crisi economica e di emergenza sociale – continua la Vicaro -, di fronte alla quale, se non si riuscirà a trovare alternative, non possiamo che fare da notai dell’emorragia di posti di lavoro. Più che sull’articolo 18, bisognerebbe discutere di crescita, di politiche per l’occupazione e di fare industria. In particolare sul territorio è ancora più evidente questa fase di stallo economico e abbiamo evidenza di migliaia di persone che vivono con l’assegno di cassa integrazione o di mobilità, ai limiti della soglia di povertà, senza prospettive di ricollocazione”.

Ma è un altro il tema caldo su cui il segretario provinciale della Ugl vuole puntare l’attenzione, ed è quello delle pensioni. Ricordiamo infatti che, secondo una ricerca fatta dalla Uil di Latina, nella provincia pontina, in perfetta media nazionale, 8 pensionati su 10 non arrivano ai 1000 euro, e addirittura 5 su 10 non superano la soglia dei 500 euro mensili.

“Altra emergenza, le pensioni sempre più inadeguate e una riforma che ha allungato i periodi di permanenza in aziende senza prospettive. Dobbiamo fare fronte comune per individuare quelle opportunità che sono la condizione per rilanciare l’economia del nostro territorio; i lavoratori e i pensionati sono disponibili a fare sacrifici, ma che siano indirizzati verso un comune obiettivo: dare un futuro ai giovani in cerca di un lavoro che non c’è e qualche sicurezza in più in un clima di pessimismo verso la politica alla quale chiediamo senso di responsabilità. La Ugl e i lavoratori faranno la loro parte, come da sempre siamo abituati a fare, ci aspettiamo risposte anche da coloro che finora di risposte concrete non ne hanno mai date”.

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