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Economia

Primo Maggio a Latina, i sindacati: “In un anno in provincia persi 1200 posti di lavoro”

I numeri snocciolati da Cgil, Cisl e Uil in occasione della Festa dei Lavoratori: “Grazie agli ammortizzatori sociali si è riusciti a evitare il peggio”. Ma preoccupa la situazione dei giovani

“L’Italia Si Cura con il lavoro”: è questo lo slogan scelto da Cgil Cisl Uil  per la Festa dei lavoratori di questo anno per ribadire con forza che “la ripartenza in sicurezza per il nostro Paese è possibile”.

“In una fase difficile della vita del Paese, in cui c'è bisogno di ripartire nel segno dell'unità, della responsabilità e della coesione sociale, Cgil, Cisl, Uil - si legge in una nota unitaria- vogliono ribadire unitariamente il valore della centralità del lavoro, per ricostruire su basi nuove il nostro Paese ed affrontare con equità e solidarietà le gravi conseguenze economiche e sociali della pandemia. Il 2021 continua ad essere colpito dalla emergenza sanitaria che già lo scorso anno ha messo tutti a dura prova. Qualcosa però sta cambiando con la campagna vaccinale che rappresenta anche il simbolo della speranza che ci permetterà di poter uscire da questa calamità. Ripartire in totale sicurezza, consapevoli che il lavoro e il vaccino sono l’unica medicina possibile per poter garantire un futuro migliore”.

“Per quanto attiene alla nostra regione – aggiungono i segretari di Cgil, Cisl, Uil Latina, Giovanni Gioia, Roberto Cecere e Luigi Garullo -  si evince dal dossier Eures su dati Istat che in termini assoluti il 2020 ha mandato in fumo 47mila posti di lavoro. Scendendo nel dettaglio del nostro territorio nel 2020 sono mancati all’appello 1200 posti di lavoro rispetto al 2019, quando se ne erano contati in totale 210.700. Anche la condizione dei giovani è preoccupante: in tutta la regione si è assistito a un calo dell’occupazione del 7,1 per cento nella fascia 15-24 anni".

“Grazie agli ammortizzatori sociali – continuano i segretari - la provincia di Latina è riuscita a evitare il peggio: tra ordinaria, straordinaria e in deroga da noi sono state concesse oltre 18milioni di ore di cassa integrazione, che mediamente hanno salvaguardato e assicurato un reddito, anche se decurtato, a oltre 10mila persone”.

Dunque si deve ripartire proprio dal lavoro – concludono i segretari – offrendo un futuro di lavoro e di dignità a chi ormai tentenna e quasi non ci crede più”.

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