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Economia

La Regione sospende il bando vigilantes in attesa della pronuncia del Tar

Il 5 aprile si riunirà la camera di consiglio per esaminare la gara

Questa volta non verranno apportate modifiche ma si aspetterà l’esito della camera di consiglio. Il bando vigilantes da 90 milioni di euro è stato messo in stand by dal direttore della direzione regionale centrale acquisti del Lazio dopo che il Tar, per la seconda volta nel giro di pochi mesi, aveva deciso di sospendere una gara che ssta diventando una vera e propria farsa.

Il bando

Il “bando vigilantes” è di estrema importanza per la regione perché serve a garantire la sicurezza degli edifici pubblici del Lazio, in particolare nelle sedi delle amministrazioni comunali e dei municipi. Per questo, i continui rinvii rappresentano un danno notevole per tutti i cittadini

La gara è divisa in sette lotti. I primi cinque riguardano il servizio di vigilanza armata mentre gli altri due quello di guardiania. I servizi di vigilanza armata previsti nell’appalto sono divisi in sei categorie. C’è la vigilanza armata fissa, diurna e notturna, con piantonamento dei luoghi da monitorare. Inoltre, nell’appalto è prevista anche la vigilanza ispettiva esterna e interna, con ronde effettuate tramite pattuglia mobile. Nei servizi sono compresi anche la telesorveglianza e televigilanza con pronto intervento, il trasporto valori ed il servizio di manutenzione degli impianti di vigilanza.

Rinvii e sospensioni

Già il 19 gennaio 2023 il Tar del Lazio aveva accolto l’istanza cautelare proposta dalla Gia.Ma. Srl, un’importante azienda di vigilanza, sospendendo, di fatto, il bando. Una delle contestazioni più dure riguardava la scadenza della presentazione delle domande fissata per l’8 febbraio, pochi giorni prima delle elezioni. A quel punto, la Regione Lazio è intervenuta e, il 19 gennaio, decideva di riprendere in mano gli atti di gara e modificarli. Tra i cambiamenti più importanti c’era lo spostamento del termine ultimo della presentazione delle domande dall'8 febbraio al 27 marzo 2023. A quel punto, la Gia.Ma. ritirava il ricorso, salvo poi ripresentarlo il 20 marzo 2023 visto che, secondo i ricorrenti, non tutti i problemi erano stati superati.

A differenza, quindi, del primo ricorso, questa volta la Regione ha deciso di non fare modifiche alla gara, aspettando quindi le indicazioni che arriveranno direttamente dal tribunale amministrativo. Le criticità evidenziate dai ricorrenti, e, almeno in una prima fase, accolte in via cautelare dal Tar, sono ancora molte tanto che si stava pensando anche di riscrivere da capo la gara.

Le criticità mai superate

In particolare, si legge nell’ultimo dispositivo emesso dal Tar, manca ancora la “puntuale identificazione delle amministrazioni pubbliche destinatarie delle convenzioni quadro e degli elementi che consentono la formulazione delle offerte”. In sintesi, non era dato sapere i luoghi dove andare a prestare il servizio di vigilanza. Un dettaglio non di poco conto visto che, nel bando, si parla anche di interventi sulle strutture di sicurezza degli stabili da presidiare (come le telecamere di sicurezza). Diventa quindi difficile, se non impossibile, avanzare un’offerta senza sapere dove e in che condizioni si andrà ad operare. Non solo. Mancano anche garanzie per i lavoratori che rischiano di vedere i loro stipendi tagliati e ridimensionati.

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