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Dondi di Sezze, lavoratori esasperati: tre giorni di sciopero

Dipendenti con le braccia incrociate il 10, 12 e 13 giugno; diverse le motivazioni che hanno portato allo sciopero. Cecere (Femca): "Il muro di gomma aziendale ed istituzionale è francamente inconcepibile"

Sono pronti ad incrociare le braccia, dopo che le loro richieste sono rimaste inascoltate. Sciopero di tre giorni – il 10, 12 e 13 giugno – per i dipendenti della Dondi di Sezze.

Alla base, come spiegano dalla Femca Cisl, “il sempre maggior carico di lavoro ad organico ridotto e le turnazioni di reperibilità non in linea con quanto prevedono il contratto collettivo nazionale del lavoro e la legge, situazioni legate alla sicurezza ed il mancato pagamento delle retribuzioni dal mese di novembre 2013”.

“Lavoratori e sindacato hanno cercato di tamponare la situazione, consapevoli dei problemi che un'azione di protesta avrebbe causato alla cittadinanza, ricercando, nel contempo, un dialogo con l'azienda, ma senza avere risposte in merito. Anche il sindaco di Sezze è stato informato di quanto stava accadendo e dei possibili disagi che uno sciopero avrebbe causato ai suoi concittadini, ma nessun riscontro è giunto dall'amministrazione”.

Come spiega il sindacato, nei primi giorni di aprile, in base a quanto previsto dalla legge sui servizi pubblici essenziali, è stata attivata la procedura che porta allo sciopero con una formale richiesta d'incontro inviata alla Prefettura ed alla Dondi spa rimasta lettera morta. “Nonostante la legge preveda che in caso di non risposta o mancato accordo, dopo pochi giorni possa essere proclamato lo sciopero, sindacato e lavoratori responsabilmente hanno voluto attendere altro tempo prima di dare inizio alla protesta”.

"Questo muro di gomma aziendale ed istituzionale è francamente inconcepibile - commenta Roberto Cecere Segretario Generale della Femca Cisl di Latina -; siamo di fronte a persone che da mesi non ricevono le retribuzioni ma che, per spirito di consapevolezza dei problemi che una loro azione potrebbe comportare nei confronti dei cittadini di Sezze, hanno ritardato oltre modo lo sciopero. Ma a fronte di questa disponibilità  riceviamo solo silenzio ed indifferenza. Non è più possibile stare fermi".

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