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La vertenza / Sermoneta

Corden Pharma, i sindacati chiedono di prolungare la cassa integrazione

Nuove vertice con le parti sociali e la direzione aziendale. La Femca Cisl: "Fondamentale guadagnare altro tempo nell’iter della vertenza per permettere ulteriori uscite volontarie"

La vertenza della Corden Pharma ancora al centro di un vertice che si è tenuto ieri, 30 marzo, alla presenza della direzione aziendale e delle organizzazioni sindacali. Un incontro in continuità con la chiusura della fase sindacale relativa alla procedura di licenziamento collettivo che interessa 50 lavoratori, che si è svolto in un contesto che appare ulteriormente complicato da una serie di contingenze legate agli incrementi dei costi energetici che stanno generando una voce di spesa superiore al costo del lavoro. Inoltre la modifica da parte di alcuni clienti delle loro richieste produttive sta causando delle difficoltà che generano forti preoccupazioni nelle maestranze.

“In un simile contesto come organizzazioni sindacali, abbiamo ribadito la necessità di proseguire con la cassa integrazione – spiega Elisa Bandini, segretaria generale della Femca Cisl di Latina – Il quadro normativo vigente consentirebbe all’azienda di procedere con una richiesta di ulteriori mesi di ammortizzatore che ad oggi la società non è stata in grado di accordare. Decisive saranno le riunioni dell’assemblea dei soci e del Cda nei prossimi giorni. In un momento delicato come questo è assolutamente fondamentale guadagnare altro tempo nell’iter della vertenza al fine di permettere ulteriori uscite volontarie dei lavoratori in esubero; percorso che abbiamo cercato di facilitare firmando nelle scorse settimane l’accordo inerente la proroga dell’incentivo fino al 31 marzo che ha consentito l’uscita volontaria di altri lavoratori abbassando il numero degli esuberi. In quel caso purtroppo continua Elisa Bandini –  abbiamo dovuto constatare che dal lato sindacale non c’è stata la capacità di tutti di cogliere l’importanza di prorogare l’accordo ma come Femca Cisl riteniamo che il nostro compito sia quello di mettere in campo tutti gli  strumenti idonei ad evitare i licenziamenti da parte dell’azienda".

La richiesta di ulteriori mesi di cassa integrazione è anche a tutela dei dipendenti che non sono coinvolti nei licenziamenti, in quanto il blocco temporaneo di alcune produzioni renderebbe complicato gestire le risorse che ad oggi sono impiegate in tali reparti e che potrebbero andare incontro a fermi senza la copertura della cassa integrazione attualmente in scadenza il prossimo 10 aprile. "Ovviamente - conclude la segretaria della Femca Cisl - al di la della gestione degli esuberi, la questione inerente il futuro industriale di Corden resta aperta; l’azienda ha confermato di essere in vendita ma non ha fornito dettagli in merito, in quanto operazioni di questo tipo sono gestite con accordi di riservatezza". La riunione è stata aggiornata alla prossima settimana.

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