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Economia

Turismo religioso, protocollo d’intesa: soddisfatto l’assessore Di Cocco

Il protocollo per la valorizzazione di un percorso religioso che ha come soggetto principale la patrona della nostra Città, dell'agro Pontino e della gioventù, Santa Maria Goretti

La  valorizzazione di un percorso religioso che ha come soggetto principale la patrona della nostra Città, dell’agro Pontino e della gioventù, Santa Maria Goretti. Questo l’obiettivo di un protocollo d’intesa  - approvato con delibera di giunta - tra il Comune di Latina, il Comune di Corinaldo (città natia della Santa), il Comune di Nettuno, dove le reliquie sono conservate e l’Associazione Santa Maria Goretti.

Si tratta di un atto ufficiale,il primo a Latina, per creare una filiera del turismo religioso, un prodotto utile per destagionalizzare e diversificare i flussi turistici.

“La filosofia sottesa al turismo religioso – dichiara l’assessore al Turismo Gianluca Di Cocco – come già fatto in occasione della commemorazione della Santa, rispetta appieno le tre linee strategiche dell’amministrazione Di Giorgi. L’adesione ad un protocollo d’intesa con il Comune di Nettuno, il Comune di Corinaldo e l’associazione Santa Maria Goretti ha l’intento di promuovere forme di aggregazione e di coordinamento territoriale degli eventi e delle manifestazioni, comprese le attività e i progetti della Via Francigena che completano l’offerta turistica del territorio in questo segmento”.

“L’opportunità, di inserire la Casa del martirio di Santa Maria Goretti in località Le Ferriere, è qualcosa di estremamente importante nell’ambito di reti e percorsi religiosi nazionali e internazionali, riconoscendone la valenza turistica. Il fenomeno del turismo religioso deve essere inteso anche come segmento turistico capace di sviluppare aree e strade rurali, valorizzare percorsi esistenti o in via di individuazione, legati ad aspetti storici o a connotazioni magari collegati idealmente alle vie del gusto, ai percorsi dell’artigianato, alla valorizzazione delle tradizioni ed i mestieri tipici del territorio pontino”.

“E’ in questa ottica, di condivisione fra tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti, che si è inteso arrivare con la sottoscrizione di questo protocollo d’intesa, alla identificazione di un prodotto turistico strutturato e competitivo, capace di richiamare visitatori, generare e ridistribuire reddito sul territorio ed occupazione, di valorizzare l’ambiente naturalistico, di riqualificare i territori. Il turismo religioso – conclude Di Cocco -, segmento turistico che coinvolge almeno 300 milioni di persone in tutto il mondo, per un valore complessivo, secondo i dati WTO (World Tourism Organization), di 18 miliardi di dollari, è la forma di turismo che ha come principale obiettivo la fede e quindi la visita ai luoghi religiosi (come santuari, chiese, conventi, abbazie, eremi e luoghi sacri), per costatarne non solo il Genius loci (l'entità naturale e soprannaturale legata a un luogo) ma anche apprezzarne la loro bellezza artistica e culturale”.

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