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Cultura Sezze

Un documentario per raccontare la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo di Sezze

Per sopperire all’impossibilità di replicare la tradizionale rappresentazione per le vie del paese lepino è stato realizzato un docufilm sulla tradizionale e amata manifestazione

Purtroppo anche quest’anno le celebrazioni della Pasqua e la tradizionale Rappresentazione della Passione di Cristo di Sezze, così amata e che vede la partecipazione di visitatori da tutta la regione, non si terranno.

L’Associazione della Passione di Cristo di Sezze, che dal 1933 organizza la Sacra Rappresentazione del venerdì santo, per dare continuità a questa straordinaria tradizione ha deciso di realizzare un docufilm, che è stato girato in questo periodo tra gli spazi più belli e suggestivi di Sezze, non soltanto il centro storico ma in diverse zone dell’ampio territorio setino: l’antiquarium comunale, le antiche mura antistanti l’ex monastero di Santa Chiara e via dei Templi, ed il lago Mole Muti.

Sono stati circa 150 gli attori che, in varie giornate e nel rispetto dei protocolli anti Covid, sono stati protagonisti delle varie scene del vecchio e nuovo testamento. Ricreando i quadri della Via Crucis in una versione statica che ha permesso di valorizzare luoghi altrimenti dimenticati come lo storico Teatro Sacro Italiano (noto anche come Anfiteatro), realizzato negli anni cinquanta proprio per ospitare le edizioni estive della rappresentazione e non più utilizzato a tale scopo dal 1957.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Regione Lazio e il Comune di Sezze, con l’organizzazione generale curata dal presidente dell’Associazione, Elio Magagnoli, e la parte artistica dal regista Piero Formicuccia.         

Per il regista e direttore artistico della Sacra Rappresentazione, Piero Formicuccia, “il docufilm realizzato rappresenta uno spaccato interessante della Passione di Sezze, con la presentazione di 33 scene del vecchio e nuovo testamento. Rispetto alla tradizionale rappresentazione del venerdì santo di Sezze, che si svolge in forma processionale, abbiamo voluto curare molto le ambientazioni e alcuni particolari scenografici e recitativi che meglio si prestano da essere valorizzati da un lavoro di tipo cinematografico. Per questo, oltre a tutti coloro che hanno lavorato alla riuscita di questa attività, ringrazio il gruppo di tecnici video (Studio 4D) che ha curato le riprese ed il montaggio. Ritengo abbiamo realizzato un film documentario che merita di essere visto e che per molti versi sorprenderà gli spettatori”.

Nel periodo pasquale il documentario andrà in onda su varie emittenti televisive.

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