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Pinocchio_Fellini: Matutateatro guarda ai classici con gli occhi di un bambino

Lo spettacolo di Matutateatro incanta: un approccio adulto ma ludico tiene alta l'attenzione dei bambini e fa tornare i grandi indietro nel tempo

Si è tenuta domenica 15 gennaio a Opera Prima una replica dello spettacolo Pinocchio_Fellini a cura della Compagnia Matutateatro di Sezze e del Teatro della Caduta di Torino, uno spettacolo per famiglie che gode del patrocinio della Pinocchio – Fondazione Nazionale Carlo Collodi e che è stato inoltre presentato a Scena! Italian Theater Festival ricevendo numerosi riconoscimenti.

Una versione, come suggerisce il titolo, felliniana di un classico della letteratura italiana per ragazzi, Pinocchio, che inizia con un invito canoro ad aprire la mente e a immergersi nel mondo della fantasia, dove sogno e realtà si intersecano, dove le connessioni logiche non sono sempre così evidenti e dove tutto è possibile, un po’ come a teatro.

Sul palco gli attori, bravissimi, cantano, saltano, recitano e ci conducono nel mondo del burattino che vorrebbe essere un bambino buono e diligente, ma proprio non ce la fa a resistere alle tentazioni. E proprio tra luci colorate, bolle di sapone, una scenografia, semplice e geniale nei suoi movimenti e nel suo utilizzo e le bellissime musiche di Nino Rota, si dipana la storia che ha tenuto col fiato sospeso adulti e bambini, li ha fatti ridere e li ha presi per tutto il tempo, senza stancare.

Nella messa in scena curata da Titta Ceccano c’è molta fisicità e un testo sintetico ma pregno di significati che rende lo spettacolo godibile a tutte le età, dando uno scossone alla fantasia e all’immaginazione degli spettatori. Un approccio adulto e ludico per uno spettacolo che non è il consueto passatempo semplificato per i più piccoli, ma che viaggia su diversi livelli di linguaggio e di comprensione.

La Fatina, interpretata dalla brava Elena Alfonsi, che forse nel suo essere sui generis incarna più di tutti l’immaginario felliniano, si affianca a un Pinocchio (Andrea Zaccheo) sbatacchiato qui e lì da approfittatori, sia nei suoi intricati sogni, che nella realtà scenica, e intorno a loro un po’ grilli parlanti, un po’ gatti e volpi si aggirano istrionici Julia Borretti, Alessandro Balestrieri, che è anche Lucignolo, e Danilo Sarego, che incarna anche Geppetto.

Uno spettacolo pieno di ritmo, che diverte il pubblico, e pur rimanendo attinente al romanzo di Collodi, instilla, tra testo e messa in scena, richiami alle problematiche moderne, proprio forse in virtù di questa componente felliniana che unisce circo, strada, performance e torna arricchita sul palco del teatro.

Una bella esperienza per lo spettatore sia esso il bambino che sgrana gli occhi davanti agli attori che saltano e danzano sul palco, sia l’adulto che torna indietro nel tempo e ritrova lo stupore e la meraviglia che il teatro dona a chi sa guardare libero da preconcetti e sovrastrutture.

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