Tiziano Ferro celebra i suoi 20 anni di carriera: la dedica a Latina, “la mia unica città”
Un lungo post sui social del cantautore pontino che ha voluto condividere con i fan questo traguardo importante: "20 anni di gratitudine"
21/6/2001 - 21/6/21: Tiziano Ferro celebra i suoi 20 anni di carriera. Tanti ne sono passati dal suo primo brano, “Xdono”, con cui è iniziata la scalata al successo che lo ha portato anche a superare i confini nazionali.
Un traguardo importante che come sempre l’artista pontino vuole condividere con i suoi fan. Un lungo post è stato pubblicato questa mattina sulle sue pagine social; una lunga dedica con cui ricorda quanto di bello c’è stato in questi 20 anni di carriera, ma anche le difficoltà e le "disfatte". Elenca i “mi dispiace” ma anche i “per fortuna” che negli ultimi 20 anni “sembrano infiniti” dice. E poi la dedica speciale a Latina, “la mia unica città” scrive.
“Ho provato a contare questi 20 anni di carriera con i ‘mi dispiace’ - si legge nel post -. Ho un rapporto strano con il ‘mi dispiace’. Mi dispiace per questo virus e per il fatto che come sempre ne hanno pagato le conseguenze i più deboli. E mi dispiace davvero per chi - durante gli ultimi tempi - ha vissuto tanto dolore”.
Ma poi ci sono i "per fortuna”. “‘Per fortuna’ ci sono stati: Dio, la mia famiglia, Victor, gli amici che si sono strappati di dosso gli impegni per esserci sempre. Il mio maestro in quarantena Beau che mi ha insegnato fede e pazienza per poi andare via - e io non dimenticherò più. La mia unica città: Latina - per la vita e per la morte. Alcolisti Anonimi e il dono della sobrietà. I colleghi che mi hanno ispirato e anche i detrattori che mi hanno ferito - perchè no?!?”.
Non poteva poi mancare un passaggio dedicato ai “lavoratori che con dignità si sono fatti strada a picconate attraverso gli ultimi due anni - ai quali sarò sempre pronto a dare una mano" e alle "persone buone, educate e gentili”.
Poi la chiosa: “Una carezza a me stesso per tutte le volte che - durante gli ultimi venti anni - ho dimenticato chi sono. Due decenni, una collezione infinita di disfatte ma non mi sono mai sentito giudicato, additato, tradito, ferito. E sto parlando di chi mi segue. L'accettazione comune della parola è fan, io la uso perché è quello il titolo. Ma dico solo: "Vi voglio bene, grazie”!"