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Teatro Centro / Via Sisto V

Prima nazionale per "Il Buio in Agguato" per l’apertura di stagione del Moderno

Inaugurata la stagione di prosa al Teatro Moderno con Il Buio In Agguato, pièce toccante ed estremamente coinvolgente, che ha tenuto il pubblico incollato alle poltrone per oltre due ore

Inaugurata con successo ieri sera, sabato 13 ottobre, la stagione di prosa del Teatro Moderno, in scena la prima nazionale de Il Buio In Agguato, pièce liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Deborah Riel.

La trama racconta una storia realmente accaduta nella New York negli anni ’80: un uomo, stimato capo di famiglia, operaio in pensione, viene accusato di atroci crimini di guerra, perpetrati in giovinezza quando era ancora in Ungheria durante il periodo nazista.
L’uomo nega di aver commesso tali efferatezze, e la figlia, stimato avvocato di Manhattan, crede ciecamente al padre, da sempre uomo mite e controllato, e decide di assisterlo in tribunale.

Iniziano le indagini e di conseguenza il processo, si avvicendano le testimonianze di chi è sopravvissuto, di chi ha assistito, di chi ha coperto certi intrighi politici. Arriva la sentenza ma chissà se la legge e la verità coincidono sempre.

Uno spettacolo che vede la regia e l’adattamento teatrale di Claudio Boccaccini e tra i protagonisti una bravissima Gaia De Laurentiis e Antonio Conte.

Il Buio In Agguato, non è una commedia, tratta temi forti che a distanza di decenni (e all’indomani della morte dell’ex capitano delle SS Erich Priebke) ancora scuotono fortemente gli animi, mostra momenti la cui drammaticità è amplificata dalla consapevolezza che sono fatti realmente accaduti, e in più c’è il travaglio di una famiglia su cui cade il dubbio di aver vissuto nella menzogna una vita intera.

Nonostante questo, lo spettacolo non risulta mai pesante o difficile da seguire, la sapiente regia di Boccaccini ha saputo dare una costruzione quasi cinematografica alle scene, che si dissolvono tra loro, l’una dopo l’altra grazie a un appropriato uso di luci e musiche.

Lo spettacolo inizia in sordina con un impianto da romanzo giallo, che svela a poco a poco le tessere del puzzle, si sostituisce alla parte centrale del processo più toccante ma sempre molto dinamica per concludersi nel terzo e ultimo brevissimo atto.

Si tratta di un intelligente adattamento che non soffre particolarmente dell’ambientazione americana del romanzo, che va al di là del mero racconto della vicenda e si sofferma a riflettere su temi più complessi come quello della verità: ciò che le cose sembrano, possono sembrare e ciò che in realtà sono; e della legge: che a seconda delle prove sancisce una verità, che può non essere “vera” ma lo diventa per decreto ufficiale.

Una scelta azzeccata di Gianluca Cassandra, direttore del Teatro Moderno, quella di aprire la stagione con Il Buio In Agguato che ha tenuto il pubblico incollato alle poltrone per oltre due ore, che lo ha lasciato turbato, ma allo stesso tempo contento di aver visto uno spettacolo complesso e ben diretto.

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