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Smog, quattro punti su cinque superano i limiti di Pm10 in provincia

Quattro centraline su cinque hanno fatto registrare sformanti, anche se di poco, per quanto riguarda livello di PM10 nell’aria nel territorio pontino. Non va meglio nel resto della Regione

Quattro centraline su 5 nella provincia pontina hanno fatto registrare uno sforamento, anche se di poco, del livello di PM10 nell’aria.

E’ quanto emerge bollettino quotidiano dell'Arpa Lazio - in riferimento a lunedì 28 dicembre - che registra l’andamento della qualità dell’aria in tutto il territorio regionale.

Se le cose non vanno bene nella capitale, dove a Cinecittà la centralina Arpa rileva il più alto picco di inquinamento, 92 ug/m3, superando di gran lunga la soglia di 50 microgrammi al metro cubo di Pm10, nel territorio pontino i dati parlano di quattro centraline su 5 che fanno registrare sforamento.

Si tratta di quelle delle di Latina Scalo (55 ug/m3), via Tasso (59 ug/m3), viale De Chirico (52ug/m3) e Gaeta Porto (71ug/m3). Sotto la soglia minima solo Aprilia (41ug/m3).

NEL RESTO DELLA - Nonostante i divieti imposti non accenna a migliorare la qualità dell'aria con picchi che nella Capitale iniziano a destare preoccupazione. A Roma su 13 centraline presenti, dati alla mano, 11 hanno sforato il limite imposto; oltre a Cinecittùà preoccupano anche i dati di zone come Tiburtina (76 ug/m3 e Preneste (67 ug/m3). 
A Frosinone 7 su 8 centraline hanno sfornato la soglia, tra cui a Frosinone scalo dove si è arrivati a toccare quota 158 ug/m3, a Cassino 172 ug/m3, Ceccano arriva a 157 ug/m3; meglio ad Alatri (75 ug/m3), Ferentino (68 ug/m3) e Anagni (57 ug/m3). A Viterbo solo una centralina su tre fa segnare sforamenti; meglio a Rieti con picchi che comunque non superano i 50 ug/m3.

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