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Mobilatina: “Un progetto nato bene e finito con un buco da 40mila euro”

A parlare la consigliera comunale del Pd Zuliani: "Nato con un nobile intento è finito nel peggiore dei modi a causa dell'l'incapacità del Comune nel portare avanti gli impegni presi con il Ministero dell'Ambiente"

E’ finito con un buco di 40mila euro: questa la denuncia della consigliera comunale del Pd, Nicoletta Zuliani che fa riferimento al progetto per la mobilità urbana integrata, “MobiLatina”.

“MobiLatina è un progetto nato con un nobile intento, ma è finito nel peggiore dei modi: non ha raggiunto il suo scopo, che era il monitoraggio e la riduzione dei livelli di CO2 in città, ed è costato 40mila euro alle casse del Comune, nonostante beneficiasse di un finanziamento pubblico da parte del Governo centrale” spiega la Zuliani che denuncia “l'incapacità degli amministratori comunali nel portare avanti gli impegni presi con il Ministero dell'Ambiente, che aveva finanziato il progetto e al quale l'Ente di Piazza del Popolo ha dovuto restituire ben 40mila euro perché la destinazione dei fondi, e di conseguenza le relative determine del progetto, erano sbagliati.

“Il progetto prevedeva una compartecipazione tra MinAmbiente e Comune - prosegue la consigliera democratica -: il Ministero ha finanziato l’idea con 250mila euro, mentre il Comune ha cofinanziato 220mila euro con proprie risorse di bilancio. Purtroppo il Comune si è pure sbagliato nella progettazione ed ha dovuto rinunciare ad un buon 20% del finanziamento (40mila euro) a causa di determine fatte male: il denaro era stato infatti stanziato nei capitoli di spesa sbagliati ed il Ministero ha negato questi fondi al Comune, che ha dovuto pagare di tasca propria”.

Zuliani sottolinea poi che il progetto, poliedrico ed articolato, quindi anche “bisognoso di particolare cura”, ha anche subìto la “disorganizzazione degli uffici e dei servizi comunali, a loro volta sottoposti negli anni ad una penosa tarantella dei dirigenti che è stata tipica dell'amministrazione Di Giorgi. In questo modo ci si espone più facilmente a errori, ed ai costi che ne conseguono”.

“Di certo - prosegue -, legato a ciò è anche il fatto che il progetto prevedeva un accurato monitoraggio espletato da una società, pagata ben 40mila euro, perché verificasse il buon andamento del progetto e perché desse contezza dei risultati prodotti. Gli unici dati che oggi abbiamo sono quelli degli scuolabus Sabotino (2 linee) e Tor Tre Ponti (1 linea), perché sono l'unico servizio che la società ha potuto monitorare. Tutti gli altri aspetti legati al progetto, invece, sono partiti troppo tardi. Abbiamo quindi dati soltanto parziali del car sharing per i dipendenti comunali (al questionario hanno risposto soltanto 20 dipendenti su oltre 500) e nessun riscontro sul Pedibus, partito addirittura dopo la fine del monitoraggio da parte della società incaricata dal Comune. L'assurdità è che quindi il Ministero dell'Ambiente ha alla fine finanziato una cosa del tutto diversa da ciò per cui i fondi erano destinati: gli scuolabus, servizio di unica competenza comunale, piuttosto che una mobilità integrata per la riduzione delle emissioni di CO2 nell'atmosfera. Di cui, appunto, non abbiamo alcun dato”.

Un ulteriore aspetto, non meno importante, è stato la scarsa trasparenza di tutte le azioni amministrative legate a MobiLatina: “Reperire informazioni di natura amministrativa sul progetto è pressoché impossibile: le delibere e le determine sono nascoste nei meandri dell'albo pretorio e sul sito del progetto – costato da solo 15mila euro – non vi sono informazioni sufficienti”.

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