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8 marzo: l’intervento di Marilena Sovrani, l'unica donna candidato sindaco a Latina

Nella Giornata Internazionale della Donna: “Vorrei che la Giornata Internazionale della Donna fosse un momento in più di riflessione sul ruolo della donna nella nostra società, e non una mera occasione di svago”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LatinaToday

Il pensiero di Marilena Sovrani, unica donna a candidarsi alla carica di Sindaco della città di Latina, nella Giornata Internazionale della Donna.

Vorrei che la Giornata Internazionale della Donna fosse un momento in più di riflessione sul ruolo della donna nella nostra società, e non una mera occasione di svago. Dovrebbe essere un giorno in cui fare il punto su cosa si sta facendo e cosa si può fare a favore delle donne che quotidianamente lottano ancora per conquistare diritti e libertà.
È argomento di questi giorni ed è motivo di preoccupazione: dopo la questione di cui tanto si parla relativa all’utero in affitto, possiamo essere felici di festeggiare l’8 marzo? Il senso di questa giornata, può coesistere con il pensiero che il corpo di una donna venga utilizzato, a pagamento, per la produzione di corpi senza identità che sono oggetto di scambio economico? Un figlio dovrebbe essere un atto d’amore, non lo si trova in vendita al supermercato, e noi abbiamo il dovere di difendere la dignità di tante madri e di tanti bambini che, da adulti, non avranno mai modo di conoscere la loro madre biologica. 
Le donne sono la vera forza della società e il nostro compito, come amministratori, è quello di promuovere iniziative concrete per la prevenzione delle discriminazioni in ambito lavorativo per motivi connessi all’identità, fisica e psichica, alla sessualità, alla religione, alla nazionalità, e di iniziative per il reinserimento lavorativo delle persone vittime di discriminazione.
Ci sono tante donne nel mondo che oggi non sono più tra noi, perché vittime di violenza e di abusi.Ci sono tante donne che non possono godere della propria libertà perché vittime di culture, religioni e guerre. Sono tante le lotte che le donne hanno messo in atto per essere riconosciute sul piano dei diritti, dell’economia e della politica.
Il principio è che non esistono qualità maschili e femminili, ma solo qualità umane, e il nostro compito, se vogliamo una società dove tutti abbiano pari dignità, è quello di veicolare il concetto che ciascun individuo ha l’obbligo di rispettare il prossimo, senza alcuna discriminazione sessista
”. 
Io credo – conclude Marilena Sovrani – che le donne debbano gridare a gran voce la loro gioia di vivere contro i soprusi, la violenza e il femminicidio. Facendolo senza ideologia politica, ma solo affermando la propria libertà”.
 

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