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Abolizione delle Province, passa la riforma. Quale futuro per Latina?

Con 260 sì e 158 no, Montecitorio ha approvato la riforma Delrio che diventa Legge che sancisce una modifica degli enti provinciali in vista della futura cancellazione. Niente elezioni a Latina a maggio

Province addio. La riforma Delrio è diventata legge: con il voto della Camera dei deputati di ieri pomeriggio ha convertito il legge il “ddl Delrio” delineando il nuovo destino delle Province, ora a trasformate in enti di secondo grado. Sono stati 260 i voti favorevoli – quelli di Pd, Nuovo Centrodestra, Scelta Civica e Popolari per l'italia – e 158 i contrari – quelli di Fi, M5S, Lega, Sel e Fdi – e 7 gli astenuti.

Con il sì di  Montecitorio, anche se si parla di “abolizione” delle Province, queste non vengono completamente cancellate mentre di fatto vengono riviste funzioni e competenze degli enti in vista di una futura soppressione per la quale è necessaria una modifica del Titolo V della Costituzione.

Il ddl stabilisce che i consigli e le giunte provinciali siano aboliti e sostituiti da assemblee di sindaci del territorio della vecchia provincia (non ci saranno quindi più elezioni, presidenti di provincia, giunte e assemblee provinciali). Le funzioni di questa nuova assemblea riguardano aree per cui in precedenza erano competenti le province. La riforma prevede inoltre l’istituzione delle città metropolitane che si sostituiranno alle province dal primo gennaio 2014 e nuove regole per la fusione dei comuni.

Questo significa che le Province già scadute e commissariate, arriveranno a scadenza naturale quest'anno, per lo più entro l'estate. Saranno dunque ben 63 le Province che, finito il mandato elettorale, diranno addio già nel 2014 ai consigli provinciali. A quel punto saranno rette dal presidente e dalla giunta oppure dal commissario, ma comunque entro il 31 dicembre 2014 si trasformeranno nei nuovi enti previsti dal ddl Delrio e andranno al voto con il nuovo sistema elettorale di secondo livello. Dieci poi le Province destinate a diventare città metropolitane dall'1 gennaio 2015, quattro  quelle che sopravviveranno al 2014 con l'attuale conformazione perché scadono nel 2015, mentre nove rimarranno immutate anche nel 2015 perché finiscono il mandato nel 2016.

Tra le province trasformate già entro l’anno c’è anche Latina; niente elezioni, quindi, a maggio e niente più consiglieri eletti. "La camera dei deputati ha approvato il ddl Del Rio che trasforma le province in enti di secondo livello governati da nominati e non da eletti dal popolo.
Hanno votato contro FI M5S, Lega e Fratelli d'Italia" ha commentato il presidente della Provincia di Latina facente funzioni con una nota su facebook.

Insieme a quella pontina trasformate ed elette con nuovo meccanismo entro 2014 anche Alessandria, Ancona, Arezzo, Ascoli Piceno, Asti, Avellino, Barletta Andria Trani, Belluno, Benevento, Bergamo, Biella, Brescia, Brindisi, Catanzaro, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Crotone, Cuneo, Fermo, Ferrara, Foggia, Forlì, Cesena, Frosinone, Grosseto, Isernia, La Spezia, Lecce, Lecco, Livorno, Massa Carrara, Matera, Modena, Monza e della Brianza, Novara, Padova, Parma, Perugia, Pesaro e Urbino, Pescara, Piacenza, Pisa, Pistoia, Potenza, Prato, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Salerno, Savona, Siena, Sondrio, Taranto, Teramo, Terni, Varese, Verbano Cusio Ossola, Verona, Vibo Valentia e Vicenza.

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