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Aumento della spesa e degli incarichi esterni, Forza Italia scrive alla Asl di Latina

Il consigliere regionale Giuseppe Simeone critico con l'azienda sanitaria

Un aumento delle spese che non coincide con un miglioramento dei servizi ma con un ricorso eccessivo agli affidamenti esterni. Il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, ha scritto una nota al direttore generale della Asl Latina, Silvia Cavalli, e per conoscenza al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, all’assessore alla sanità, Alessio D’Amato, e al direttore della direzione regionale salute, Massimo Annicchiarico, per “comprendere a fondo il contenuto del bilancio d’esercizio della Asl di Latina”.

Bilancio 2021 da oltre un miliardo di euro

Nell’ultimo bilancio relativo al 2021, l’Asl Latina ha chiuso il conto economico in perfetto pareggio, per un totale da oltre un miliardo di euro. La relazione finale ha evidenziato un incremento complessivo dei costi, pari a circa 70 milioni di euro. Cifra legata, per forza di cose, alla pandemia da Covid-19.  Secondo Simeone, però, a fronte di questa spesa non corrisponderebbero livelli di assistenza adeguati per i cittadini.

Secondo il consigliere regionale, “è impossibile non rilevare una consolidata tendenza da parte della Asl di Latina a preferire, alla gestione interna delle attività che le fanno capo, l’affidamento esterno ai privati – scrive Simone in una nota - con un innalzamento dei costi”. In questo modo, si verrebbe meno ad “una spending review che non solo i tempi ma lo stesso piano di rientro a cui, nonostante l’uscita dal commissariamento, la regione Lazio è ancora soggetta, impone”.

Affidamento esterno dei servizi

Inoltre, emerge secondo Simeone un aumento della spesa imputabile ai costi sostenuti per l’affidamento esterno di servizi sanitari e amministrativi. “Nello specifico – continua la nota - la spesa per i soli servizi sanitari (case di cura, laboratori di analisi, centri di radiodiagnostica, centri di fisioterapia, ma anche servizi ospedalieri e territoriali) ammonta a 590.764.440, pari al 59% della spesa totale, che sommati ai 50.703.691 euro spesi per l'acquisto di servizi non sanitari (pari al 5% della spesa), si consolida nel 64% della spesa totale sostenuta”. Risorse a cui si sommano le spese legali sostenute con affidamento di incarichi esterni, “nonostante la presenza di un ufficio avvocatura interna”.

Spese per la manutenzione

Cala, invece, la spesa per interventi di manutenzione e riparazione, “con una riduzione pari a 1.947.343 euro”. Secondo Simeone, questa contrazione “risulta essere di fatto una sottrazione in termini di servizi, qualità ed efficienza del sistema a danno sia del personale sanitario che del cittadino utente. L’emergenza Covid 19, che ha segnato la sanità in questi ultimi anni, ha certamente motivato parte dell’aumento delle risorse impiegate ma non può giustificare in alcun modo il sistematico ricorso all’esterno per i servizi”.

Le liste di attesa

 Per quanto concerne le liste di attesa, Simeone non mette in dubbio “gli sforzi da parte della Asl di Latina, per procedere al recupero delle prestazioni non erogate a causa del lockdown”. Purtroppo, “i cittadini continuano a lamentare la possibilità di accedere a tali prestazioni nell’ordine di tempo non inferiore ad un anno  -continua la nota del consigliere di Forza Italia - punti su cui è necessario fare chiarezza per capire come intervenire al fine di dare risposte alle nostre comunità, ancora una volta le uniche a pagare il costo altissimo di una sanità che, nonostante le eccellenze che la caratterizzano, è strutturalmente impreparata a far fronte alla gestione dell’ordinario”.

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