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Acqualatina, è scontro tra i sindaci sugli aumenti delle tariffe

Approvati durante la Conferenza dei sindaci dell'Ato4 gli aggiornamenti tariffari del servizio idrico. Ma alcuni comuni della provincia pontina non partecipano alla votazione: "Seduta convocata con modalità illegittime"

E’ scontro politico sulla questione delle aumento delle tariffe del servizio idrico integrato: si è tenuta nella mattinata di ieri una delicata Conferenza dei sindaci dell’Ato4, in formato ridotto, (solo 13 sindaci su 38 hanno partecipato al voto finale) che aveva proprio come unico punto l’aggiornamento delle bollette di Acqualatina.

Alla fine è stato approvato con soli undici voti favorevoli (2 astenuti) l’aumento tariffario, mentre altri 11 sindaci della provincia di Latina - Aprilia, Bassiano, Cisterna, Formia, Lenola, Maenza, Pontinia, Priverno, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci e Sezze, - giudicando illegittime le modalità di convocazione della Conferenza non hanno partecipato alla votazione e, al termine della seduta, hanno sottoscritto un documento politico congiunto.

“La seduta – dicono – è stata convocata con modalità del tutto illegittime. La Presidenza e un ristretto numero di Sindaci, tuttavia, non hanno voluto sentire ragioni, anzi, hanno tentato goffamente di sanare con un atto ancor più illegittimo le procedure di convocazione. Per tali motivi, pur riservandoci di opporci in tutte le sedi opportune, abbiamo deciso di non partecipare alla votazione di una seduta di fatto inesistente, pur facendo una serie puntuale e articolata di obiezioni nel merito del deliberato.

In sostanza, una ristrettissima parte dei Sindaci dell'Ato4 hanno votato a favore di una deliberazione che scarica 44 milioni di euro sulle tasche dei cittadini, in termini di aumenti tariffari. Non solo, con lo stesso atto non hanno restituito alle comunità locali circa 46 milioni di euro. Acqualatina, con quest'ultimo atto, dimostra di essere sempre di più una voragine senza fondo, con i conti totalmente fuori controllo, che sistematicamente vengono coperti scaricando sui Comuni e sugli utenti i disastri di più di un decennio di mala gestione”.
Il sindaco di Aprilia Antonio Terra ha confermato la volontà di opporsi nelle sedi opportune. “Faremo tutte le valutazioni necessarie – ha detto il primo cittadino – e se sussistono i presupposti, così come appare evidente per le formalità di convocazione della Conferenza, impugneremo l’atto. Nel merito, poi, ritengo che questi comportamenti siano inaccettabili”.

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