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Politica

La regione Lazio stanzia 3 milioni per i nidi aziendali

Privati o aziende partecipate potranno costruire spazi dedicati ai bambini

I nidi aziendali sono luoghi che evocano, spesso e volentieri, i paesi del Nord Europa. Rimane difficile immaginare, in Italia, spazi dedicati all’infanzia all’interno delle aziende. Per questo, la regione Lazio ha deciso di stanziare 3 milioni di euro per la costruzione di nidi e poli per l’infanzia in contesti aziendali. Il bando si rivolge sia alle aziende private che a quella a partecipazione pubblica e agli enti dipendenti e strumentali della regione Lazio.

L’avviso pubblico

I soldi stanziati potranno essere utilizzati per la costruzione di nuove strutture dedicate all’infanzia. Non solo. L’avviso prevede contributi anche per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. I contributi variano in base al tipo di intervento e possono arrivare fino a 30 mila euro per ogni posto bimbo realizzato in un polo per l’infanzia aziendale di nuova costruzione, fino a un massimo del 70% dell’importo totale a base d’asta e, comunque, non più di 900 mila euro. Il bando prevede inoltre la stipula di convenzioni con i municipi o comuni di riferimento e una quota minima del 20% di posti riservata ai residenti.

“Siamo tra i primi in Italia ad investire su questo tema – dichiara, in una nota, Eleonora Mattia, presidente IX commissione consiglio regionale del Lazio e prima firmataria della legge regionale 7/2020 di riforma del sistema 0/6 anni - dando una risposta concreta alle esigenze quotidiane delle famiglie, dei lavoratori e soprattutto delle lavoratrici del Lazio: poter contare su un servizio educativo, accessibile e flessibile, all'interno della propria azienda”. Un intervento del genere “rappresenta un concreto sostegno alla genitorialità e contrasto alla denatalità, oltre che una possibilità per tante bambine e bambini di frequentare un servizio educativo di qualità nei primi mille giorni di vita, essenziale per la crescita e successive possibilità di riuscita nella vita”. Sempre a proposito di natalità, di recente la regione Lazio ha alzato a 46 anni il limite entro il quale si può accedere alla fecondazione medicalmente assistita.

Donna e lavoro

Molte donne, purtroppo, trovano enormi difficoltà ad accedere o rimanere nel mondo del lavoro, specialmente se sono delle mamme o se progettano di avere figli o figlie. Per questo, con questa misura “vogliamo contribuire a invertire i trend che ci riportano il crollo del tasso di occupazione femminile dopo la nascita del primo figlio – continua la Mattia - la sproporzione nell’utilizzo del part-time . (spesso involontario) o di ogni tipo di flessibilità, a discapito del reddito e delle possibilità di carriera. I nidi aziendali sono una risposta concreta anche a tutte quelle donne – circa 1 su 10 in Italia – che rinunciano al lavoro per la cura dei figli. Il tutto con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze di genere e garantire il diritto ad accedere a servizi educativi di qualità a sempre più bambini e bambine”.

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