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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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“Latina è”: i 5 anni dell’Amministrazione Coletta, presentato il bilancio di fine mandato

Illustrato il rendiconto racchiuso in un volume e declinato attraverso alcune parole chiave come partecipazione e legalità. Il primo cittadino: "Abc la scelta più coraggiosa"

Era il 21 giugno 2016 quando il neo sindaco Damiano Coletta si è insediato in Comune a Latina ed esattamente 5 anni dopo nel corso di un incontro è stato presentato alla città il bilancio di fine mandato dell’Amministrazione da lui guidata. Ad ospitare l’evento, moderato dai giornalisti Francesca Balestrieri ed Egidio Fia, i Giardini del palazzo municipale.

La relazione dei cinque anni dell’Amministrazione Coletta è stata raccolta in un volume di 134 pagine chiamato “Latina è - bilancio di fine mandato 2016/2021. Rendiconto alle cittadine e ai cittadini” (qui per leggerlo integralmente) illustrato ieri. “In questo bilancio - ha spiegato Vincenzo Abbruzzino, capo di gabinetto di Coletta - c’è il passato, c’è il presente e il futuro di questa Amministrazione. Un passato fatto di valori, di scommesse vinte e di conquiste ottenute in questi cinque anni; il presente è fatto di lavori in corso, e ce ne sono ancora tanti che stiamo portando avanti, mentre il futuro è nelle nostre mani. Questo volume racconta le scelte che sono state fatte, le idee che sono state concretizzate, un cammino tracciato per una città più bella e più vivibile”.

Il compito di presentare il bilancio di fine mandato è stato affidato al vice sindaco del Comune Maria Paola Briganti. Tre le macro aree, la “città dei diritti”, “la città di tutti” e la città del futuro”. Si parte dunque da “Latina come città dei diritti” e dal tema caro all’Amministrazione targata Lbc della legalità “su cui si è costruita tutta la nostra esperienza - ha detto Briganti -. E per farlo siamo partiti dalla riorganizzazione della macchina amministrativa, passando per la standardizzazione dei processi, eliminando il criterio della discezionalità, la digitalizzazione che ci ha permesso di velocizzare ed rendere più efficiente la stessa macchina, e la valorizzazione del personale”.

“Ma Latina è voluta essere anche la 'città di tutti” ha aggiunto Briganti che l’ha raccontata attraverso una serie di “parole chiave che hanno connotato il lavoro di assessori e dirigenti e che hanno avuto come valore aggiunto la volontà di raggiungere risultati sfidanti e trasversali possibili solo attraverso una visione congiunta e coesa con l’obiettivo di migliorare la vita di tutti, sia come singoli cittadini che come comunità, ma anche di recuperare e valorizzare il nostro patrimonio e il nostro territorio. Passando poi per il tema della trasparenza”. E poi c’è la città del futuro. “Lasciamo poi alla città - ha aggiunto il vice sindaco - un concetto importante di sostenibilità attuata in maniera emblematica con la storia di Abc. Abbiamo avuto il coraggio di dare alla città un’azienda sorta sulle ceneri di un fallimento. Ricordo i dati che hanno dato evidenza del lavoro fatto: i 160 posti di lavoro confermarti con Abc, i 50 precari passati a tempo indeterminato, le 11 guardie ambientali e i 100 nuovi automezzi; ma la cosa veramente importante è il 70% di differenziata a cui noi tendiamo al termine dell’avvio del porta a porta. Oggi il vero orgoglio è quello di avere un’azienda speciale che risponde al nostro principio, cioè quello di sottrarre un ambito così importante e di rilievo economico da sistemi non sempre trasparenti”. Torna poi il concetto di sostenibilità su  in riferimento alla mobilità, con il nuovo Tpl, il car sharing e la micromobilità elettrica in sharing, il tema dell’efficientamento energetico e quello la rigenerazione urbana, con il progetto Upper.

“Questa amministrazione ha avuto un progetto declinato inizialmente forse in maniera un po' confusa perché era un progetto di rifiuto di una certa modalità di intendere la politica, senza avere concretamente una proposta già costruita da dare alla città che comunque ha sostenuto la sfida - ha poi concluso il vice sindaco Briganti -. Una sfida raccolta da noi con umiltà, coerenza e coraggio; quando abbiamo trovato degli ostacoli abbiamo fatto ricorso alla nostra compattezza e alla competenza che avevamo all’interno della nostra esperienza politico-amministrativa o cercandola anche al di fuori, non vergognandoci di mettere il nostro limite a disposizione di chi potesse aiutarci. Questo credo che dia a tutti noi il nostro orgoglio; è quello che noi chiamiamo metodo e lo lasciamo alla città”.

Per chiudere l’incontro l’intervento del sindaco di Latina Damiano Coletta intervistato dal sindaco Egidio Fia. “L’obiettivo che ci siamo dati insieme a tutti i miei compagni di strada era quello di ridare a questa città una solidità sotto tutti gli aspetti, recuperare anche un po' di autostima e fiducia nel rapporto tra i cittadini e le Istituzioni. Spesso mi sono chiesto quale fosse il ruolo del sindaco, ed in questi cinque anni ho capito che è quello di prendersi cura della città, della collettività, stabilendo un rapporto di fiducia con il cittadino. E credo che nel tempo questo rapporto sia cresciuto; questa coerenza, la solidità e il metodo che abbiamo portato credo siano stati la chiave che ci ha permesso di aprire le porte di questo Palazzo alla città e di portare a termine il mandato”.

Il sindaco ha risposto alle domande del giornalista Fia, tra cui quella della critica che in molti muovono  in riferimento ad una “amministrazione lenta, immobile”. “Me lo sono sentito dire diverse spesso nei primi anni. Su di noi c’erano tante aspettative dopo il risultato del ballottaggio e il primo obiettivo da raggiungere era quello di ripristinare la legalità e liberare la città da un certo sistema. Abbiamo agito in questo senso, intervenendo sui regolamenti, sulle standardizzazione delle procedure. Questo è un lavoro che è fatto in cantina da cui dovevamo iniziare per far ripartire la macchina dell’amministrazione”. E se c’è un termine con cui descrivere questi 5 anni, il sindaco Coletta sceglie quella di “partecipazione”, insieme a quelle di “condivisione”, “bene comune”, “sostenibilità” che sono entrati a far parte del linguaggio di tutti i giorni. Ripensando a questi cinque anni di mandato, “la scelta di Abc è quella che sintetizza un po' tutto il nostro lavoro; una scelta coraggiosa presa un po' in corsa. Ma ci sono tante cose che sono state fatte passando anche per i trasporti o l’illuminazione pubblica, il lavoro dei servizi sociali con il solo obiettivo di migliorare la vita di tutti senza lasciare nessuno indietro”.

Per chiudere poi un passaggio sull’emergenza coronavirus. “Adesso iniziamo a vedere un po' più di luce, ma sono stati mesi difficili. In questo periodo abbiamo avuto davvero la sintesi di quale deve essere il ruolo del sindaco, il punto di riferimento perché è lui che i cittadini chiedono risposte in questi momenti. Mi è stata d’aiuto la mia esperienza professionale. Devo anche ringraziare tutti i cittadini per il senso di responsabilità che hanno dimostrato”. 

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