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Bilancio consuntivo, Pd boccia il Comune: “Disastro annunciato”

Sarubbo: “Spese inutili e previsioni sbagliate”, mentre per De Marchis “la maggioranza svicola sulle partecipate”. Chieste le dimissioni di Maietta

Una bocciatura su tutta la linea per l’amministrazione. Queste le somme tirate dal Partito Democratico al termine della discussione del bilancio consuntivo del Comune di Latina.

Innanzitutto, e prima di entrare nello specifico delle singole questioni, il capogruppo del Pd, Giorgio De Marchis ha chiesto formalmente al sindaco di conoscere i tempi dell’eventuale rimpasto di giunta e di rispondere in merito al doppio incarico dell’assessore Maietta per capire se è intenzionato a rimuoverlo oppure se Maietta vuole mantenere il posto da assessore.

“A mio avviso – dichiara De Marchis - il Comune di Latina, nello stato di crisi nel quale si trova, merita un assessore al bilancio che si impegni al cento per cento per il comune capoluogo, quindi auspico che Maietta rimetta la delega nel più breve tempo possibile e si provveda alla formulazione della nuova giunta”.

“Nel merito del consuntivo – continua De Marchis - la fotografia che ne esce è di una situazione particolarmente grave che vede la macchina amministrativa del Comune incapace di rispondere agli input che le vengono forniti. Perciò gran parte dei programmi previsti nel bilancio previsionale 2012 non sono stati attuati e quando ci si è riusciti, ciò è avvenuto solo in minima parte”.

Uno dei nodi cruciali resta quello delle società partecipate. “Sui problemi legati a Società logistica merci, Terme di Fogliano e Latina Ambiente – continua il capogruppo – si rimanda sine die la soluzione. Permangono gravi dubbi sull’operato della maggioranza, dunque, soprattutto legati al pericolo che i debiti accumulati in questi anni dalle società partecipate finiscano per ricadere sulle teste delle future generazioni di latinensi”.

“Evitare di affrontare il problema non significa risolverlo. Chiediamo che si apra una discussione ampia sulle società partecipate – spiega ancora Giorgio De Marchis - e che si dia inizio una volta per tutte le procedure per garantire la messa in liquidazione delle stesse senza esporre l’amministrazione comunale ai pesanti rischi di pagare i debiti. Abbiamo anche chiesto di relazionare sui debiti verso i fornitori e sui tempi medi di pagamento da parte del Comune di Latina – conclude il capogruppo De Marchis – peccato che non sia arrivata nessuna risposta, né a noi né alle imprese che attendono”.

CONSIGLIERE OMAR SARUBBO - “Il rendiconto è la fotografia dello stato di realtà e di quanto è stato realmente speso e riscosso dal Comune nel 2012.  I numeri ci danno ragione e spiegano come la realtà si discosti sensibilmente dalla fantasia ovvero da quel bilancio previsionale che conteneva voci di entrata e spesa gonfiate all'inverosimile al solo fine di spiegare il pareggio contabile e prendere tempo” ha commentato il consigliere del Pd, Omar Sarubbo.

“In verità quelle cifre non erano nella reale disponibilità dell'Ente (come avevamo detto) e di conseguenza le tante opere ed i servizi previsti non hanno mai visto la luce perché privi di copertura. La Giunta prevedeva di incassare 100 milioni tra alienazione di propri beni immobiliari e altri crediti ma ne ha realmente incassati solo 1/5.  Le entrate extratributarie previste erano 34 milioni ma sono stati riscosse per solo 4 milioni. Il Comune iscrive poi in bilancio di previsione una cifra di oltre 250 milioni di euro di residui attivi ma sono "cifre su carta" che per oltre la metà dell'importo non saranno esigibili mai. Anche l'elenco del patrimonio immobiliare del Comune è a oggi ancora redatto in modo incompleto. Molti servizi a domanda individuale (asili, mense, impianti sportivi, teatro) costano al Comune il doppio di quanto dovrebbero. Così come restano alte le spese di gestione: oltre 7,5 milioni per telefono, acqua, energia elettrica, gas”.

“Il risultato è che a una pessima previsione corrisponde una pessima gestione e quindi una pessima amministrazione. Quanto la Giunta propaganda all'inizio dell'anno finanziario a mezzo stampa è mera fantasia e a farne le spese sono sempre i cittadini al giudizio dei quali consegniamo questi numeri più eloquenti di ogni altra parola".

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