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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Sermoneta

Cave, Sermoneta: “Più poteri ai Comuni. Regione cambi il sistema autorizzativo”

Il Consiglio comunale, dopo il caso di Cori, ha approvato un ordine del giorno per chiedere alla Regione la modifica della legge che deroga ai funzionari regionali la possibilità di autorizzare nuove cave, svuotando di poteri la politica locale

La Regione cambi il sistema autorizzativo: più poteri ai Comuni”. Questo l’appello dell’amministrazione di Sermoneta intervenuta dopo il caso scoppiato a Cori nei giorni scorsi in merito all'autorizzazione per due nuove cave.

Il Consiglio comunale ha infatti approvato all’unanimità un ordine del giorno per chiedere alla Regione Lazio la modifica della legge che deroga ai funzionari regionali la possibilità di autorizzare l’apertura di nuove cave, svuotando di poteri la politica locale.

Il territorio di Sermoneta è stato già ferito nel corso dei decenni con le attività estrattive, che hanno lasciato segni evidenti sul panorama. “Non è più pensabile che questo versante dei Monti Lepini sia ancora depredato da questo tipo di attività senza che i Comuni possano essere determinanti nei processi autorizzativi - ha spiegato il sindaco Claudio Damiano -. I Geologi hanno già messo in evidenza come le cave possano compromettere in maniera pericolosa l’ecosistema di un territorio”.

“Abbiamo voluto che la ex cava di Monticchio diventasse Monumento Naturale, proprio per proteggere quell’area restituendola alla natura, cercando di porre rimedio alla mano dell’uomo che ha svuotato e pregiudicato quella parte del nostro territorio. Non possiamo andare avanti ponendo rimedi alle ferite del passato ma lasciando che se ne creino altre in futuro. Per questo motivo, partendo dalla lettera che il Sindaco di Cori Tommaso Conti ha inviato agli altri Sindaci chiedendo sostegno in questa battaglia, ho voluto sottoporre all’attenzione del Consiglio Comunale di Sermoneta un ordine del giorno perché quella di Cori diventi anche una battaglia del nostro Comune per cambiare una legge regionale che svuota i Consigli Comunali dei poteri in materia”.

La valutazione del preminente interesse socio economico sovracomunale deve essere sottoposta a vincoli più stringenti o addirittura eliminata dalla normativa, in quanto deroga alla potestà autorizzatoria in materia di cave, che spetta ai Comuni e alla loro programmazione generale, nell’ambito del Prae (Piano Regionale delle Attività estrattive), strumento di programmazione generale della Regione”, si legge nell’ordine del giorno approvato all’unanimità.

I comuni vengono sostanzialmente espropriati dalla loro funzione essenziale di programmazione delle politiche territoriali, pur d’intesa e in coordinamento con le Regioni; tale modo di procedere alla programmazione di attività estrattiva appare, oltre che non in linea con principi generali della programmazione del territorio, altresì potenzialmente foriero di danni per gli equilibri territoriali del territorio comunale di Sermoneta; l’insediamento di nuove cave a ridosso del territorio di Sermoneta possono determinare grave danno al fragile equilibrio geologico e ambientale, come ad esempio sugli ecosistemi dei Giardini di Ninfa e sulle qualità delle acque sorgive e di superficie, già compromesso dall’insieme delle attività antropiche così come evidenziato dai report dell’Unione Europea, pregiudicando anche l’economia turistica locale”.

Per questo il Consiglio Comunale ritiene necessaria la modifica della legge regionale 17/2004 che “demanda e attribuisce il potere ai dirigenti regionali, sottraendo il controllo politico sia regionale che delle commissioni consiliari locali”; ritiene inoltre necessario che “l’iter autorizzativo avvenga attraverso un tavolo di concertazione tra l’Amministrazione Regionale e gli Enti Locali”.

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