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Delibera "Il Gabbiano”, il Pd non vota e minaccia il ricorso

Il partito si è astenuto sul riconoscimento di un'obbligazione di 75mila euro alla cooperativa. De Marchis: "Presenteremo un esposto per danno erariale alla Procura della Corte dei Conti"

Scontro ieri durante il consiglio comunale a Latina. Durante la seduta il Pd si è astenuto dalla votazione della delibera per il riconoscimento di un'obbligazione di 75 mila euro alla cooperativa “il Gabbiano” per servizi di pulizia erogati nel biennio 2009-10.

“Abbiamo assunto questa decisione – spiega Giorgio De Marchis – perchè l'atto che ci veniva proposto è illegittimo e, soprattutto, non rispetta i criteri della trasparenza amministrativa che dovrebbero ispirare l'azione della Giunta”.

La delibera prevede il riconoscimento di un'obbligazione nei confronti di un fornitore con una procedura che l’opposizione definisce “originale” e che viola apertamente le disposizioni legislative inerenti il riconoscimento dei debiti fuori bilancio.

I problemi secondo De Marchis e gli altri consiglieri del partito sarebbero a monte: “Già in Commissione era emersa l'illegittimità, infatti è la stessa amministrazione a riconoscere nel corpo della delibera che il servizio erogato da “il Gabbiano” è “proseguito pur in assenza di perfezionamento istruttorio in carenza dei fondi necessari”, in altre parole nessuno ha mai richiesto il servizio e che non poteva essere erogato in carenza della copertura economica”.

“Ci troviamo davanti ad un atto pesantemente viziato da illegittimità, una sorta di trattativa privata tra il Comune ed una cooperativa che elude le regole della trasparenza amministrativa” rincarano da Pd.

Come sia possibile che per altri servizi erogati dal Comune, i privati, le cooperative e le società siano costrette ad aspettare anni per essere pagate oppure debbano intentare la via giudiziaria, mentre in questo caso si aggiri la legge pur di pagare un servizio che non si sa nemmeno se sia stato effettivamente eseguito ed in quali modalità? Si chiedono da Pd.

“Davanti all'ennesima violazione della legalità da parte dell'amministrazione Di Giorgi non resta che la strada del ricorso alla Procura Regionale della Corte dei Conti, per ristabilire la legalità e per riaffermare i principi della trasparenza amministrativa violati con questa delibera che provocherà un danno erariale per le casse comunali”.

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