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Di Giorgi lascia la carica in Regione, le reazioni del mondo politico

Dopo le tanto attese dimissioni da consigliere regionale del sindaco di Latina, il pomeriggio è stato caratterizzato da un frenetico botta e risposta tra gli esponenti di Pd e Pdl

Al termine di una giornata politica incandescente è una la certezza, Giovanni Di Giorgi, sindaco di Latina, ha rassegnato le sue dimissioni da consigliere regionale. Un atto che dall’opposizione, e non solo, era atteso ormai da 10 mesi, dal giorno in cui era stato eletto primo cittadino.

Dieci mesi conditi da ricorsi – quello al Tar di Claudio Moscardelli, quello al tribunale civile del Pd e quello al tribunale di Roma di Lilli D’Ottavi – che sembrano non aver mai intaccato la fermezza di Di Giorgi.

La decisione di abbandonare la Pisana arriva infatti proprio nel giorno dell’udienza del tribunale chiamato in causa dal Partito Democratico con una petizione popolare; atto che lo stesso procuratore aggiunto Nunzia D’Elia, che doveva esprimersi sul caso, aveva definito fondato.

Ora sembra stata messo un punto, una volta per tutte, ad una querelle che ha riscaldato i toni della politica locale e non solo sin dall’inizio del mandato Di Giorgi che ora potrà assolvere a tempo pieno ai suoi compiti di primo cittadino di Latina.

Al suo posto in Regione arriverà Lilli D’Ottavi, la prima delle non elette nella casa del Pdl alle regionali che ora, con le dimissioni di Di Giorgi, entra di diritto alla Pisana con soli 400 voti.

E, inevitabilmente, l’annuncio delle dimissioni da consigliere regionale del sindaco di Latina non potevano che smuovere l’intero mondo politico del capoluogo e delle astessa Regione. Oltre alle parole di De Marchis che in una conferenza stampa si è detto soddisfatto, è intervenuta anche la consigliera comunale del Pd Nicoletta Zuliani: "Abbiamo fatto il nostro dovere d'opposizione che vuole costringere alla legalità, alla trasparenza e alle responsabilità".

Ma nel giro di poche ore non si sono fatte attendere neanche le reazioni all’interno della regione.

MARIO ABBRUZZESE, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE – “Ho ricevuto questa mattina la comunicazione con la quale il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, ha rassegnato le dimissioni dalla carica di consigliere regionale del Lazio – ha dichiarato Abbruzzese nel pomeriggio - Nei prossimi giorni provvederò ad attivare tutte le procedure necessarie per consentire il subentro del nuovo consigliere regionale".

ESTERINO MONTINO, CAPOGRUPPO DEL PD IN REGIONE – “Le dimissioni di Di Giorgi non sono altro che l'auspicato ritorno al rispetto della legge. Per un anno il sindaco di Latina, anche in barba alle sentenze della Corte Costituzionale, ha ricoperto il ruolo di consigliere regionale e presidente della Commissione Trasporti" ha affermato Montino. "Tre incarichi che, per un periodo hanno prodotto anche tre emolumenti, costituendo un'inaccettabile inosservanza di regole e statuti avallata da tutto il Pdl. Una palese incompatibilità che De Giorgi ha sempre tentato di giustificare come l'unica via per tenere al caldo almeno una poltrona. Oggi, finalmente, si finisce di menare il can per l'aia. La lettera di dimissioni - conclude Montino - è un atto dovuto di trasparenza e legalità. Il rispetto delle regole non può essere un optional, soprattutto per chi è chiamato dai cittadini a svolgere il ruolo di amministratore pubblico".

CHIARA COLOSIMO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE TRASPORTI DEL CONSIGLIO REGIONALE – “Vorrei segnalare al collega Montino, sempre così pronto a polemizzare e un po' meno a proporre qualcosa di costruttivo, che il sindaco di Latina, Giovanni di Giorgi, si è dimesso in quanto tutti i ricorsi contro di lui sono stati bocciati e quindi, con buona pace del Pd, dovrebbe prendere atto che ha perso", replica Colosimo (Pdl) al capogruppo del Pd in Regione. "Per quanto riguarda i tre emolumenti - aggiunge - vorrei segnalare che Giovanni ha sempre scelto di percepirne solo uno, prima quello da consigliere regionale e da un pò di mesi fino a oggi quello da sindaco. Non si può ridurre sempre tutto a un questione di poltrone, considerando che in meno di due anni l'amico Giovanni è stato eletto prima consigliere regionale e poi sindaco di Latina - conclude Colosimo - e nei suoi incarichi ha sempre dimostrato l'amore quotidiano verso chi l'ha votato, onorando gli impegni presi".

VERONICA CAPELLARO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CULTURA DEL CONSIGLIO REGIONALE – “Le dimissioni di Di Giorgi non erano affatto un atto dovuto. Nonostante la legge vigente preveda l'incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di sindaco, la situazione di Di Giorgi non consentiva, almeno fino ad oggi, di optare serenamente a causa del ricorso presentato dal Pd sull'elezione a sindaco di Latina" ha detto Cappellaro (Pdl). "Di Giorgi si era già dimesso da presidente della commissione Trasporti e aveva rinunciato all'emolumento da consigliere. Cosa avrebbe dovuto fare di più? Rischiare di decadere da entrambe le cariche per compiacere il Pd? Ricordo al collega Montino, al quale la memoria fa spesso brutti scherzi, che in passato simili incompatibilità hanno riguardato anche esponenti del suo gruppo e che di fronte a situazioni imbarazzanti di doppi incarichi non ho visto analogo sdegno da parte della sinistra. Invece di fare demagogia a senso unico, Montino potrebbe impiegare meglio il suo tempo presentando ad esempio modifiche ai regolamenti affinché sia disciplinata in modo preciso, e non come ora, la procedura di rimozione di tutti i casi di incompatibilità con cariche pubbliche regionali. A Di Giorgi vanno pertanto i miei ringraziamenti per quanto fatto in questi mesi, mentre alla neoconsigliera Lilli D'Ottavi i migliori auguri di buon lavoro".

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