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Elezioni 2018, Bersani al Moderno: “Lavoro, sanità e scuola per ridurre le disuguaglianze"

L’incontro al teatro di via Sisto V con l’esponente di Liberi e Uguali: "Le nostre proposte nuove ma poggiate su pilastri antichi. Noi con la destra non andiamo; occhio che l’inciucio per dopo il voto è già fatto”

“Abbiamo la conferma che stiamo recuperando una buona parte di quel popolo del centrosinistra che aveva staccato la spina. Credo che stiamo dando l’idea che porteremo in Parlamento i valori e i programmi della sinistra di governo che ha il compito di avere proposte e fare battaglie per ridurre le disuguaglianze, unica e vera condizione per far ripartire il Paese”. 

E proprio per illustrare le ragioni e le proposte programmatiche di Liberi e Uguali, quelle che definisce le “ricette di sempre del centrosinistra”, ieri sera Pierluigi Bersani ha incontrato i cittadini di Latina al teatro Moderno.  

Arrivato intorno alle 20.30, piccolo e curioso fuori programma per Bersani, uno dei padri fondatori di LeU, che insieme ad Alfredo D’Attorre (capolista al collegio plurinominale Camera-Lazio 2), a Loredana De Petris (candidata al collegio plurinominale Senato) e al candidato alla Regione Fabrizio Porcari, ha iniziato la serata con una passeggiata in centro ed una birra al bar. Poi tutti nella sala di via Sisto V. 

“Questa è una delle circoscrizioni più difficili per noi - ha esordito D’Attorre -, ma so che anche da Latina arriveranno risultati importanti”. 

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“Accidenti, guarda quanta gente anche qua a Latina” esordisce Bersani salito sul palco strappando un applauso alla platea che riempie la sala del Moderno. “Tutti mi dicono in questi mesi, ‘Ma dove sei andato?’. E io rispondo: ’Sono sempre stato qui, sono gli altri che si sono spostati’. Io sono dentro l’idea di una sinistra plurale e di governo, quella sinistra che pensa che la chiave per far crescere la società è quella di ridurre le disuguaglianze, che non ci sono mai state così tante come in questo periodo e che stanno scombinando oltre che il sistema sociale, anche quello politico. In questa disuguaglianza, in questo disagio e incertezza sta navigando il pensiero di destra, una destra che è ora identitaria, protezionista e nazionalista”.

“Sono anni che diciamo che abbiamo il rischio della destra sotto i piedi e che bisogna fare argine con una sinistra che con i suoi valori di uguaglianza prometta protezione. Una sinistra del lavoro, della sanità pubblica, della scuola che funzioni, e che vada là dove ci sono i problemi. Purtroppo, invece si è presa un’altra strada”. E ancora: “L’idea è stata quella di allargare il consenso, togliendo il vecchio identificato con la sinistra. Un’idea precisa che ha portato delle scelte”. Il riferimento al patto del Nazareno “che ha resuscitato uno che era fuori dal Parlamento e dal Governo”, alla legge elettorale che, rincara Bersani, è “proporzionale ma viene venduta come maggioritario; è un imbroglio”. “Noi abbiamo il compito e il dovere di non perdere il concetto stesso di sinistra di governo; dobbiamo andarci a riprendere quelli che sono andati nel bosco e rappresentare”.     

Le proposte di LeU

Poi lo spazio alle proposte di Liberi e Uguali, che sono “proposte nuove ma poggiate su pilastri antichi”. “Primo perno su cui intervenire per ridurre la disuguaglianza è il lavoro: ce n’è troppo poco, è troppo precario, in alcuni casi è troppo umiliante. Non servono sgravi o bonus, ma servono investimenti che rimettano in moto la macchina e sbaraccare la precarietà” spiega Pierluigi Bersani che torna su temi cari come l’articolo 18 e le critiche al Jobs Act. Poi i servizi universalistici come la sanità e la scuola, quest’ultima “umiliata e bastonata” invertendo la rotta cercando di occuparsi innanzitutto “di didattica e abbandoni” e per l’università “no al numero chiuso che è un disastro”. Preoccupazione per la sanità, che sta andando sempre più verso “un sistema in cui si cura solo chi ha i soldi”. E infine il fisco: “abbiamo una proposta che è una rivoluzione ma che non richiede comunque tanti sforzi per essere fatta - spiega l'esponente di Liberi e Uguali -, orientata a dare progressività e e verso meccanismi per ridurre drasticamente l'evasione fiscale. Siamo l’opposto della flat tax; vogliamo cambiare la tassazione sui patrimoni”.  

Bersani al teatro Moderno - Il video 

E sul dopo voto

Noi con la destra non andiamo” dice chiaro Bersani in conclusione del comizio. “Sia chiaro, tutti gli inciuci di cui si parla sono già fatti, non è un’ipotesi e possono essere smentiti solo dall’impossibilità dei numeri. Il nostro sogno è quello di mettere in moto un’iniziativa che ci consenta di ricostruire una grande area progressista però ispirata da contenuti di sinistra di governo. E questo spiega quello che facciamo nel Lazio”. E i con il Movimento 5 Stelle? “Siamo disposti a parlare con tutti anche con i 5 Stelle, ma ad una condizione: non accettiamo dialogo alcuno se non con chi accetta l’idea che bisogna intervenire sulle disuguaglianze".      

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