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Latina si avvicina alle elezioni, D’Annunzio gremito per la Meloni

In centinaia per l'incontro con la fondatrice di Fratelli d'Italia e con i due candidati pontini, Pasquale Maietta e Nicola Calandrini. Di Giorgi assicura: "Saremo il primo partito a Latina"

Un teatro D’annunzio pieno come non si vedeva da anni in campagna elettorale. Questo lo scenario che ieri pomeriggio ha accolto la fondatrice di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, giunta nel capoluogo per una delle sue tappe in terra pontina nell’ultimo sabato di campagna elettorale.

E l’ex ministro della Gioventù, giunto a Latina per la prima volta da leader del nuovo movimento, strizza subito l’occhio alla platea: “ vi ringrazio non solo per quanti siete, ma anche per come siete” gli ha detto.

Con lei sul palco, oltre al sindaco Di Giorgi che ha fatto gli onori di casa promettendo alla Meloni che a “Latina Fratelli d’Italia sarà il primo partito”, i candidati alla Regione Lazio, Nicola Calandrini e alla Camera, Pasquale Maietta.

E proprio ringraziando i due amministratori pontini inizia il suo lungo intervento – Pasquale Maietta, per avergli dato una squadra in serie B per cui tifare, quel Latina Calcio che tanto bene sta facendo in campionato, e Nicola Calandrini dicendosi “fiera della sua presenza nella compagine di Fratelli d’Italia, una persona , umile, abituata a guardare in faccia la gente e che arriva da un lungo percorso di radicamento nel territorio” –.

Giorgia Meloni al teatro D'Annunzio

Si, perché Fratelli d’Italia è nato proprio da questa esigenza, dalla voglia di “riscoprire il valore di una buona politica fatta sul territorio non in un salotto televisivo o nascosto dietro lo schermo di un computer. Le persone che siamo chiamati a rappresentare non sono numeri, vanno ascoltate come vanno ascoltati i loro problemi e i loro bisogni a cui cercare e trovare delle risposte” ha spiegato la Meloni ieri al teatro D’Annunzio.

Volevamo un movimento per cui la gente potesse andare fiera, basato su valori come la lealtà e la meritocrazia, in cui non ci si dovesse vergognare dei propri compagni. E volevamo un movimento che tornasse a far contare i cittadini, che li rimettesse al centro delle scelte” – il chiaro riferimento è all’abolizione del blocco delle liste per permettere ai cittadini stessi di scegliere i propri candidati -.

Una rassicurazione poi ai tanti sostenitori di Fratelli d’Italia giunti ieri al D’Annunzio: “Il nostro è un movimento capace di dire ‘ci troverete sempre dalla stessa parte’, perché le nostre scelte e decisioni non saranno mai dettate da tatticismo o desiderio di una poltrona ed è per questo che sono convinta che Fratelli d’Italia stia aprendo nuove possibilità al centrodestra nazionale”.

Prima di lei sul palco sono saliti anche i due candidati Calandrini e Maietta.

Nicola Calandrini ha colto l’occasione anche per spiegare i motivi che lo hanno portato a lasciare il Pdl per approdare nella nuova formazione della Meloni. “Ho scelto Fratelli d’Italia e ne sono orgoglioso; è la mia nuova casa insieme a quanti hanno voglia di cambiare l’Italia. Questa è stata una decisione difficile che mi ha portato a lasciare un percorso durato anni, ma è stata anche una scelta inevitabile. I miei valori sono gli stessi di sempre”. Sanità, trasporti e la tecnologia per un nuovo modello di vita e di politica tra le sue parole d’ordine e tra i punti che porterà avanti qualora dovesse essere eletto consigliere regionale.

Dopo di lui è Pasquale Maietta a prendere la parola, orgoglioso di come anche Fratelli d’Italia sia riuscito a riempire il D’Annunzio: “È  la dimostrazione di come non solo Berlusconi può riuscire a farlo”. “Dobbiamo cambiare il volto della politica in un periodo di crisi economica che falcidia le famiglie, con i giovani che non trovano lavoro e le imprese che sono massacrate dalle tasse, una nuova politica che difronte a questi problemi non può farsi trovare immersa negli scandali ma che deve essere in grado di dare delle risposte”.

Tornare quindi ad una politica partecipata che veda il cittadino al centro – sottolinea con forza Maietta -. Il nostro movimento parte da chi vive a contatto con il suo territorio e che ha guadagnato la sua candidatura direttamente sul campo”. E per quanto riguarda la provincia pontina, è un territorio che va difeso “cambiando la tendenza di chi spesso utilizza l’area nord come bacino di voti durante la campagna elettorale per poi, una volta eletto, portare altrove le risorse. Vogliamo lavorare per la nostra città e per il nostro territorio”.

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