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Bufera sull’aspirante senatore del M5S, Di Maio: “Dessì rinuncia alla candidatura”

Il leader dei 5 Stelle: “In seguito ai tanti attacchi ricevuti ha deciso di fare un passo indietro per tutelare la sua persona e il Movimento"

Emanuele Dessì fa un passo indietro. E’ stato lo stesso Luigi Di Maio ad annunciare la rinuncia alla candidatura da parte dell’aspirante senatore del Movimento 5 Stelle travolto in questi giorni dalle polemiche per un video di qualche anno fa in cui era in compagnia di Domenico Spada, per un post del 2015 in cui raccontava di aver menato un ragazzo rumeno, e poi per la questione della casa popolare in affitto a meno di 100 euro al mese.   

Nella serata di ieri attraverso un post pubblicato su Facebook, Di Maio ha fatto sapere di aver parlato con Dessì che “in seguito ai tanti attacchi ricevuti ha deciso di fare un passo indietro per tutelare la sua persona e il MoVimento 5 Stelle, impegnandosi a rinunciare alla candidatura e in ogni caso all’elezione alla carica di senatore”. Da regolamento, infatti, Dessì nn può ritirarsi a liste già depositate, ma dovrà formalmente rinunciare in caso di elezione al Senato. Dimissioni che Dessì dovrebbe motivare al Senato che a sua volta dovrebbe accettarle con una votazione.

“Diversamente da molti candidati dei partiti, Dessì è incensurato, non è indagato e vive in una casa popolare che gli è stata regolarmente assegnata, come ha confermato lo stesso Comune di Frascati”. Ora, ha proseguito il leader del M5S “mi aspetto che i veri impresentabili, quelli che riempiono le liste dei partiti, facciano lo stesso. Il Movimento 5 Stelle ha candidato persone super competenti, persone che hanno testa e cuore, una squadra di cui sono fiero e insieme alla quale cambieremo il Paese”.

Venerdì pomeriggio il candidato grillino al Senato, in corsa al proporzionale nel collegio Lazio 3 (che racchiude Frosinone, Roma Fiumicino, Latina, Velletri) con una diretta Facebook aveva spiegato “la sua versione dei fatti” rispedendo al mittente tutte le accuse. “Non pensavo che la mia immagine, e di conseguenza quella del Movimento, potesse essere denigrata, diffamata e umiliata in maniera così becera” aveva dichiarato.  

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