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Politica

Elezioni politiche 2018, le novità del Rosatellum per scegliere deputati e senatori

Il 4 marzo si vota per il rinnovo di Camera e Senato con il nuovo sistema elettorale. Ecco cosa cambia: la differenza tra proporzionale e maggioritario, la soglia di sbarramento e l'assegnazione dei seggi

Il 4 marzo 2018 si terranno le elezioni politiche per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Per eleggere i 630 deputati e 315 senatori si voterà, a differenza delle precedenti elezioni, con il nuovo sistema misto, parte proporzionale e parte maggioritario, introdotto dalla nuova legge elettorale "Rosatellum". A differenza delle precedenti elezioni l'elettore si troverà di fronte ad un'unica scheda: il 4 marzo si voterà infatti con il nuovo sistema elettorale: per tal fine il territorio nazionale è stato suddiviso in collegi uninominali, collegi plurinominali e circoscrizioni.

Camera

Dei 630 deputati, 231 saranno eletti in collegi uninominali, 386 saranno eletti in 63 collegi plurinominali in proporzione ai voti ottenuti dalla coalizione e dalla lista, 12 saranno eletti in circoscrizione Esteri, 1 in Val d'Aosta.

Senato

Dei 315 senatori, 115 saranno eletti in collegi uninominali, 193 saranno eletti in 33 collegi plurinominali in proporzione ai voti ottenuti dalla coalizione e dalla lista, 6 saranno eletti in circoscrizione Esteri, 1 in Val d'Aosta.

Il Rosatellum

Si vota con un unico segno che sarà valido sia per l'elezione del candidato del collegio uninominale sia per l'elezione dei candidati per la parte proporzionale. Con il Rosatellum infatti torna ad essere centrale l’elemento territoriale con i partiti che saranno impegnati in una doppia campagna: nazionale sul proporzionale e territoriale su collegi uninominali, con questi ultimi che di fatto assegnano 1/3 dei seggi e saranno decisivi per la formazione di una maggioranza di governo. Nelle intenzioni del legislatore dovrebbe essere il voto ai partiti a creare la base di un governo, mentre i risultati delle sfide dirette nei collegi uninominali dovrebbero servire come una sorta di premio di maggioranza. Ma le schede elettorali concepite dal Rosatellum sono tutt’altro che a prova di errore.

La soglia di sbarramento e l'assegnazione dei seggi

Lo sbarramento per entrare in Parlamento è del 3% per le liste mentre le coalizioni per ottenere seggi devono superare il 10%, con l'obbligo di avere al proprio interno almeno un partito in grado di conquistare il 3% dei voti. I candidati concorrono in un sistema misto: l’assegnazione di 232 seggi alla Camera e di 116 seggi al Senato è effettuata con metodo maggioritario in collegi uninominali, in cui è proclamato eletto il candidato più votato. L’assegnazione dei restanti seggi delle circoscrizioni del territorio nazionale (386 e 193, rispettivamente per la Camera e per il Senato) avviene con metodo proporzionale in collegi plurinominali in cui sono proclamati eletti i candidati della lista del collegio plurinominale secondo l’ordine di presentazione, nel limite dei seggi cui la lista abbia diritto.

I collegi uninominali e plurinominali in provincia

Come si vota con la nuova scheda elettorale


 

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