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Elezioni, Fermare il declino si presenta: “Mai più cittadini sudditi”

I candidati alla Regione e al Parlamento aprono la campagna elettorale e presentano il programma del movimento: "Dieci punti per ridare diritti e dignità ai cittadini"

Dopo la presentazione dei candidati delle scorse settimane è la prima uscita ufficiale di Fare per Fermare il Declino della provincia di Latina. Schierati per la presentazione del programma quasi tutti i rappresentanti pontini che concorreranno per un posto al Consiglio della Regione o in Parlamento. Con loro ancora una volta anche la candidata a governatrice del Lazio, Alessandra Baldassari che insieme ai suoi compagni di quadra declina le motivazioni che l’hanno spinta ad aderire al movimento che fa capo ad Oscar Giannino, ma anche quali sono i punti più importanti del loro programma regionale.

Dietro al tavolo c’è Cristina Pianura, capolista alla Camera nella circoscrizione Lazio II, Ezio Bussoletti candidato al Senato, Giuseppina Pesce in corsa al Senato e in Consiglio Regionale, insieme a Daniele Martines, Gennaro della Corte e Francesco Nasso, anche loro candidati per un posto alla Pisana.

Siamo una bella alternativa alla realtà attuale – commenta Cristina Pianura – e cerchiamo di dare una risposta valida alla domanda di cambiamento della gente”. “Per tutti noi è la prima avventura in politica, abbiamo poca esperienza, ma siamo il meglio che questo Paese possa offrire in questo momento. Perché aderire a Fare per Fermare il Declino? Perché sposo tutti i punti del suo programma, ma sono due quelli su cui mi impegnerò maggiormente: il lavoro e il coinvolgimento delle donne nella vita politica ed economica, perché donne che lavorano significa 7 punti di Pil in più”.

E poi, “l'importanza della digitalizzazione, strumento che se entrasse a far parte della macchina amministrativa significherebbe più trasparenza e più informazione per i cittadini. Perché il nostro obiettivo è che i cittadini non siamo più schiavi, ma che vengano di nuovo riportati al centro e che riprendano in mano tutti i diritti e i doveri che la costituzione gli riconosce”.

Le fanno eco anche tutti gli altri candidati presenti ieri nella sala conferenze dell’Hotel Europa a Latina. “Dobbiamo fare qualcosa contro questo Stato che ci rende sudditi, con cittadini tartassati dalle imposte e imprese massacrate da una burocrazia complicata. Per non parlare poi del Lazio che è una regione che non cresce perché non nascono nuove imprese” sottolinea Giuseppina Pesce. “Dobbiamo riportare il cittadino al centro dell’attenzione – continua poi Ezio Bussoletti -. Un altro è il punto su cui io mi batterò, la lotta alla povertà; si perché noi siamo gli unici che nel programma hanno messo in luce il problema quando in Italia ci sono milioni di persone a rischio povertà”.

“Il nostro è un programma che non è stato calato dall’alto, ma fatto di proposte, di suggerimenti di idee che arrivano da tutti – hanno ribadito in coro -; un programma che punta tra le altre cose a riqualificare la Regione, a garantire la trasparenza, ad aumentare la concorrenza e a promuovere la cultura della legalità”.

“Non ho mai fatto politica – ha raccontato Francesco Nasso – e le motivazioni che mi hanno spinto a questa nuova avventura vengono dall’animo; il nostro e il vostro compito è fare qualcosa per cambiare qualcosa”. Dello stesso avviso anche l’altro candidato alla Regione, il più giovane, Daniele Martines: “ho aderito a Fare perché mi ritrovo in tutti e 10 i punti del programma, dalla diminuzione del debito pubblico, all’alleggerimento della pressione fiscale, fino all’attenzione per i giovani”.

Ha chiuso i lavori, poi, la candidata alla Regione Lazio, Alessandra Baldassari: “Mi sono candidata alla presidenza della Regione perché sono stanca di lamentarmi e voglio provare a fare qualcosa per cambiare le sorti dell'Italia e del Lazio. Il nostro è un movimento di opinione, un movimento che nasce dal basso, dalla spinta e dalla voglia di cambiamento di cui si fanno autori i cittadini. Cambiare qualcosa significa anche riprenderci una politica che sia finalmente nell’interesse di tutti. Vogliamo riappropriarci del Paese e di questa regione splendida che ci hanno massacrato”.

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