Il Pd porta in Consiglio Salvatore La Penna, il segretario Sarubbo: "Da qui ripartiamo, non faremo sconti"
Il partito scende in provincia al 13,51% dei consensi e dimezza i voti rispetto alla precedente tornata elettorale del 2018
Perde quota il Pd in provincia di Latina nelle elezioni che consegnano la vittoria al centrodestra di Francesco Rocca. I consensi scendono al 13,51% rispetto al 16,11% raccolto nella tornata elettorale del 2018, ma il partito, sotto il peso di un astensionismo da record, dimezza praticamente i voti, passando da 42.411 di cinque anni fa agli attuali22.852.
Il Pd pontino perde dunque un consigliere regionale e conquista un solo seggio, che conferma Salvatore La Penna, con 7.118 preferenze, come rappresentante in Consiglio regionale. "In provincia di Latina il Pd ha raggiunto il quorum e Salvatore La Penna è stato eletto al Consiglio Regionale - spiega il segretario provinciale Omar Sarubbo - Un 'gol della bandiera' che non fa una vittoria, ma da qui ripartiamo, da una rappresentanza importante per il nostro territorio. Con lui proporremo, ci opporremo, non faremo sconti. Un’affermazione che va al di là del successo personale ma è stata possibile grazie al generoso impegno degli altri candidati Enrica Onorati, Carmela Cassetta, Francesco Pannone, Gloria Mastrocicco e Alessandro Zori, e di ogni nostro singolo iscritto e militante. Un sentito grazie a tutti loro".
"Una vttoria netta nella della destra e del presidente Rocca - continua Sarubbo - a cui rivolgo gli auguri di buon lavoro. Un sentito ringraziamento ad Alessio D’Amato per averci provato con coraggio, idee e l’impegno lodevole di questi anni. Siamo consapevoli delle nostre insufficienze e per questo stiamo svolgendo il congresso. Nel prossimo fine settimana terremo le assemblee di circolo e il 26 febbraio le primarie per l’elezione del nuovo segretario nazionale e la definizione della nuova linea politica. C’è bisogno di costruire una alternativa chiara, leggibile, radicale nella difesa dei diritti e decisa nelle battaglie sociali. Ci vorrà tempo ma non perderemo tempo. Tanti cittadini non votano e non li si può continuare a biasimare richiamandoli al dovere di farlo. C’è un giudizio negativo, pesante e lapidario rivolto alla classe politica che non risparmia nessuno. Felicità, serenità, realizzazione personale, lavoro dignitoso. Questo chiedono, questo non trovano, questo dobbiamo".