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Giovedì, 18 Aprile 2024
Lazio verso il voto

Elezioni regionali 2023: norme, ripartizioni dei seggi e sondaggi. Tutto quello che c’à da sapere

Mancano poco più di 10 giorni al voto; anche i cittadini della provincia di Latina chiamati alle rune per sceglier il nuovo presidente e i membri del Consiglio regionale. Tutte le informazioni

Siamo entrati nel mese delle elezioni regionali: si vota il 12 e 13 febbraio in tutto il Lazio dove i cittadini sono chiamati a scegliere il nuovo presidente, dopo i due mandati durante i quali l’Ente è stato guidato da Nicola Zingaretti, e i membri del Consiglio regionale. Per l’elezione del presidente non è previsto il turno di ballottaggio, viene proclamato governatore il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi in ambito regionale, ma lo ricordiamo che è possibile il voto disgiunto (votare un candidato sindaco e una lista a lui non collegata). 

I risultati del 2018 

Le ultime elezioni regionali nel Lazio si sono svolte il 4 marzo del 2018; vinse Nicola Zingaretti (centrosinistra) con il 32,93% delle preferenze. Controcorrente il risultato nel territorio pontino; fu infatti il candidato del centrodestra Stefano Parisi a ottenere più voti superando il 40%. Dietro di lui la candidata del Movimento 5 Stelle Roberta Lombardi con il 27,43%, mentre solo in terza posizione Nicola Zingaretti con il 23,46%.

I sondaggi 

Secondo i sondaggi, come riporta l’AdnKronos, la sfida è a tre: il candidato di centrodestra Francesco Rocca (sostenuto da sei liste Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi moderati/Rinascimento, Unione di centro e Lista civica Rocca presidente) è dato per favorito ma Alessio D’Amato candidato del centrosinistra sostenuto da sette liste (Partito Democratico, Terzo Polo con Azione e Italia Viva, Lista civica D’Amato presidente, Più Europa/Radicali/Volt, Demos Verdi/Sinistra e Partito socialista italiano) contro ogni pronostico si è detto nei giorni scorsi fiducioso nella “rimonta”; terza nelle intenzioni di voto la candidata del M5S Bianchi, sostenuta anche dal Polo progressista. Puntando in particolare sull’elettorato del M5S, l’assessore alla Sanità uscente durante le iniziative elettorali ha fatto diverse volte appello proprio al voto disgiunto, ovvero votare D’Amato come presidente e poi dare la preferenza a una delle liste non collegata con lui. 

La legge elettorale 

Un sistema, quello del voto disgiunto, ammesso dalla legge elettorale regionale che prevede anche l’alternanza di genere: l’elettore sulla scheda può esprimere fino a due preferenze scrivendo nome e cognome dei candidati consiglieri regionali compresi nella stessa lista purché siano di sesso diverso pena l’annullamento della seconda preferenza. La legge elettorale della Regione Lazio è stata modificata nel 2017; tra le novità, oltre all’introduzione della parità di genere, c’è l’abolizione del cosiddetto "listino", cioè l’elenco di 10 candidati consiglieri collegati al candidato presidente ed eletti automaticamente insieme a lui in caso di vittoria, come premio di maggioranza. Il presidente della Giunta regionale viene eletto contestualmente ai consiglieri che compongono l'assemblea legislativa, quindi il 12 e 13 febbraio gli elettori del Lazio verrà consegnata una sola scheda di colore verde. Per votare è necessario presentarsi al seggio muniti di tessera elettorale e di un documento di riconoscimento valido. Tra le altre novità introdotte con la modifica del 2017 c’è il divieto del terzo mandato consecutivo per il presidente della Regione Lazio (salvo che uno dei due mandati precedenti sia durato meno di due anni, sei mesi e un giorno per causa diversa dalle dimissioni volontarie).

La ripartizione dei seggi 

Secondo la normativa, il Lazio è suddiviso in cinque circoscrizioni: Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e Città metropolitana di Roma che vedranno assegnarsi i seggi in proporzione alla popolazione risultata residente all’ultimo censimento generale. Alla provincia di Latina aspettano fino a 4 seggi, come anche a quella di Frosinone; a Roma spetterebbero fino a 29 seggi, a Viterbo 2 e a Rieti uno solo. E’ comunque garantito almeno un consigliere regionale per ogni provincia.

La composizione del Consiglio regionale 

Il Consiglio regionale è formato da 50 consiglieri più il presidente della Regione. L’80% dei seggi, ovvero 40 consiglieri, viene assegnato con un meccanismo proporzionale sulla base dei consensi ottenuti dai candidati che si misurano nelle liste concorrenti, presentate a livello circoscrizionale. Mentre il restante 20%, dieci consiglieri, è eletto con il premio di maggioranza ripartito tra le liste collegate al candidato presidente vincente.


 

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