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Disagi al cup dell'ospedale Dono Svizzero, Simeone chiede un servizio di vigilanza

L’emergenza innescata a seguito dell’avvio di un nuovo programma di gestione cup. Sempre più spesso si rischiano liti che rendono necessario l'intervento delle forze dell'ordine

Disagi costanti al cup dell'ospedale Dono Svizzero di Formia, tanto da rendere necessario in un servizio di vigilanza. Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Giuseppe Simeone interviene sull'argomento e presenta un'interrogazione al presidente della Regione Nicola Zingaretti e all'assessore alla Sanità Alessio D'Amato chiedendo di predisporre appunto un un servizio fisso di vigilanza armata che possa svolgere un ruolo di presidio di sicurezza e tutela degli operatori e dei cittadini.

"L’emergenza - spiega -  è stata innescata a seguito dell’avvio nella Asl di Latina, in data 22 novembre 2021, di un nuovo programma di gestione Cup come disposto dalla Regione su tutto il territorio del Lazio. Raccogliendo le numerose segnalazioni ricevute, il 3 dicembre 2021 avevo inviato al direttore generale della Asl di Latina una nota con la quale chiedevo “di voler urgentemente intervenire, in qualità di direttore generale della Asl di Latina, convocando una riunione alla presenza dei vertici di LazioCrea in quanto gestore della piattaforma in uso ai Cup della Asl, e dei responsabili dei singoli Cup della Asl di Latina, al fine di trovare una soluzione immediata a tali disagi, e quantomeno per attenuarli in questa fase di avvio del nuovo sistema. Il 9 dicembre 2021  la Asl di Latina aveva dato rassicurazioni sulla risoluzione delle problematiche in atto. Nonostante questo oggi la situazione presso il Cup dell’ospedale Dono Svizzero di Formia risulta essere cronicizzata con disagi in costante aumento sia per il personale impiegato che per l’utenza. Nonostante le rassicurazioni fornite presso il Cup dell’ospedale Dono Svizzero di Formia i cittadini lamentano l’impossibilità di effettuare le prenotazioni e accettazioni a causa di una “falla” nel sistema che consente, stando a quanto apprendiamo, di effettuare un massimo di circa 60 analisi libere a cui se ne aggiungono 20 riservati alle cosiddette categorie fragili". 

"Il cortocircuito - aggiunge il consigliere - sta mettendo costantemente a rischio l’incolumità degli operatori del Cup a cui gli utenti imputano il disservizio e su cui si scaricano rabbia e aggressioni tanto da dover richiedere quasi quotidianamente l’intervento delle forze dell’ordine al fine di sedare situazioni borderline. Inoltre i disservizi creano assembramenti e lunghe attese che, stando anche, ma non solo, il periodo complesso legato alla pandemia in corso, mettono a rischio la salute delle nostre comunità. Resta inconcepibile il fatto che l’accesso alle prestazioni sanitarie e ambulatoriali di varia natura sia stato trasformato in un terno al lotto e per questa ragione credo si debbano mettere urgentemente in atto tutte le azioni necessarie a riportare il sistema nella piena funzionalità e per assicurare la sicurezza di personale e utenti. La gestione dei servizi in sanità non può essere improntata sulla casualità ma deve fondarsi sulla  organizzazione e programmazione. Per questo mi auguro che la risposta all’interrogazione che ho presentato recepisca l’esigenza di provvedere con massima urgenza”.

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