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De Marchis: “Giunta immobile, l'attuale come quella Zaccheo”

Il capogruppo del Pd: "Latina, una città condannata a subire una maggioranza senza visione capace di pensare solo agli interessi personali dei singoli"

“Ci sarebbe solo da chiedere come atto di estrema responsabilità lo scioglimento anticipato di un Consiglio comunale che non ha più motivo di essere”. Questo in sintesi il pensiero del capogruppo del Pd in Comune a Latina, Giorgio De Macrhis, che prendendo spunto dal passaggio di Mauro Anzalone al Pdl analizza quella che secondo lui è una “giunta Di Giorgi in crisi”.

“Non c’era luogo migliore della conferenza stampa convocata per annunciare il passaggio di Mauro Anzalone al Pdl per parlare del tramonto della stagione politica della giunta Di Giorgi.  Sia per Anzalone sia per il modello amministrativo di Di Giorgi si parla di una politica che ha anteposto gli interessi personali al bene della collettività – commenta De Marchis -. Una politica priva di visione e di prospettiva che si è ridotta a una estenuante contrattazione per l’occupazione di spazi di potere”.

“Quanto sta avvenendo in questi giorni è la fotocopia della fine della stagione politica della giunta Zaccheo. Cambiano gli scenari, ma le storie sono sempre le stesse: da una parte una giunta immobile e incapace di progettare e dall’altra il primo partito della città che utilizza il consenso bulgaro ottenuto nel capoluogo come arma di ricatto e parla come se fosse una forza all’opposizione dimenticando che proprio il Pdl aveva l’opportunità di essere traino per cambiare Latina”.

Per il capogruppo del Pd, il risultato di tutto questo è una città ferma, bloccata, immobile che paga pesantemente il prezzo di venti anni di centrodestra che si sono “caratterizzati come anni dell’incompetenza, dell’incapacità e della visione politica subordinata esclusivamente alla gestione del potere”.

“Sappiamo benissimo – continua il capogruppo - che non sarà l’approvazione del bilancio di previsione a luglio o a settembre a cambiare il destino politico di questa città, tantomeno saranno un rimpasto di giunta oppure l’alternanza alla guida del Consiglio comunale a rilanciare le prospettive di crescita del capoluogo pontino. Tutto questo semmai servirà esclusivamente a rendere migliore il breve periodo di qualche singolo politico del centrodestra, ma non serve a nulla alla città”.

“Il bilancio del Comune non si sta votando - spiega De Marchis - a causa della strumentalità messa in campo dagli esponenti politici di Fratelli d’Italia e del Pdl che infischiandosene dei bisogni della città preferiscono ritardare l’approvazione del bilancio per sistemare i loro posizionamenti. In questa chiave di lettura bisogna leggere la mancata delibera sulla verifica dei revisori dei conti; la mancata discussione del Piano economico finanziario per la Tares, pronto da quale che settimana come dichiarato ufficialmente dal dirigente settore ambiente in commissione e la mancata discussione della bozza di bilancio.

Le conseguenze sono gravissime - conclude De Marchis -: amministrazione in dodicesimi, società partecipate sull’orlo del fallimento, bandi di gara per i trasporti pubblici e i servizi sociali bloccati e infine una previsione pessima per le tasse locali che a partire dalla Tares rischiano di diventare pesantissime nei prossimi mesi".
 

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