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Vacciano, il senatore pontino del M5S rinuncia all’indennità

Il parlamentare di Latina ha spiegato di aver pubblicato sul sito del meet up di Latina il rendiconto delle sue spese effettuate

Il senatore pontino del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Vacciano, ha rinunciato alla sua indennità di parlamentare

Dipendente della Banca d'Italia, Vacciano ha precisato che ha “scelto di rinunciare completamente all'indennità parlamentare optando per il regime di aspettativa retribuita presso la mia amministrazione, quindi al momento non ho percepito dal Senato alcun compenso" spiegando che ha pubblicato sul sito del meet up di Latina il rendiconto delle sue spese effettuate "in attesa che sia predisposta la piattaforma nazionale".

La scelta di rinunciare all'indennità, spiega, " è dettata essenzialmente da un problema di carattere 'previdenziale' " considerato che il suo trattamento pensionistico "dipenderà in buona parte da un fondo pensione complementare gestito dal datore di lavoro nel quale confluisce interamente la quota a me spettante come TFR oltre un mio contributo volontario mensile".

Se invece il senatore avesse optato per l'indennità parlamentare nella misura prevista dal Codice di Comportamento, avrebbe perso il diritto a tali contribuzioni "e sarei stato costretto ad effettuare versamenti volontari, che avrebbero dovuto compensare anche la parte Tfr - Datore di Lavoro".

“Come è noto - ricorda infatti Vacciano - i parlamentari del M5S rinunciano anche al cosiddetto assegno di solidarietà o 'fine mandato' che in pratica sostituisce il trattamento di fine rapporto e quindi ogni versamento sarebbe stato a mio esclusivo carico".

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