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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Carne scaduta all'ospedale, Simeone (FI): "Inaccettabile, la Asl deve garantire sicurezza"

L'intervento del consigliere regionale del Lazio dopo le ispezioni del Nas e il conseguente sequestro di 30 chili di prodotti ritrovati nella mensa del Goretti

“Trenta chili di carne risultata scaduta da circa una settimana. A tanto ammonta il quantitativo di alimenti sequestrati dal Nas e rinvenuti nelle celle frigorifere della mensa dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Una vicenda che sembra essere già oggetto di un’indagine interna da parte della Asl di Latina ma che evidenzia la sommarietà con cui si gestiscono i servizi nel principale ospedale della provincia di Latina". Le durissime parole sono del consigliere regionale e capogruppo di FI in Consiglio Giuseppe Simeone, in merito al sequestro effettuato dai carabinieri del Nas nel corso di un'ispezione nella mensa dell'ospedale di Latina.

Simeone rincara la dose e ricorda che diverse carenze e criticità che riguardano i locali mensa del Goretti erano state già segnalate: "A seguito di alcune segnalazioni - racconta il consigliere - avevamo evidenziato la presenza di topi nei locali adibiti alla preparazione dei pasti destinati a degenti e personale. La Asl di Latina rispose, come spesso accade, con il silenzio come se tutto fosse in ordine e quella denunciata fosse solo figlia di un capriccio politico. Il tutto mentre la mensa era stata chiusa per 'manutenzione'. Oggi il quadro è certificato dal Nas e siamo curiosi di conoscere quale sia la versione della Asl di Latina e quale giustificazione sarà in grado di trovare a una vicenda che può essere commentata solo con un’assunzione di responsabilità sul mancato controllo e vigilanza che alla Asl spetta. E’ la Asl che deve assicurarsi che quanto previsto nel capitolato dalla ditta appaltatrice sia rispettato al millimetro. E’ la Asl che deve garantire la sicurezza, in ogni contesto e situazione, dei pazienti e del personale che opera nelle strutture sanitarie di competenza".

"E’ inaccettabile - prosegue Simeone - che chi è ricoverato all’ospedale Goretti, per qualsiasi patologia, rischi conseguenze sulla propria salute a causa della somministrazione di alimenti scaduti. Non importa se da un giorno, un’ora, una settimana. Sarebbe inaccettabile anche se quegli alimenti fossero già destinati allo smaltimento. Gli alimenti devono essere freschi. In ospedale si trovano persone anziane, immunodepresse, bambini, donne in gravidanza o con patologie che potrebbero aggravarsi ulteriormente ingerendo cibo scaduto. Ci auguriamo che i controlli vengano intensificati e che fatti analoghi non si ripetano mai più. Ma questo augurio potrà trovare soddisfazione solo se chi è alla guida della Asl di Latina svolgerà il compito che gli è stato affidato non solo con tagli del nastro e giustificazioni ma attraverso azioni concrete che nel controllo e nella vigilanza hanno uno dei loro cardini principali”.

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