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Il caso a Latina

Scontro sulle commissioni consiliari: la maggioranza approva la delibera di giunta

L'atto approvato senza i voti del centrodestra dovrebbe superare il lungo stallo. La consigliera Pd Daniela Fiore: "Basta ostruzionismo, il Consiglio è organo sovrano"

Il Consiglio comunale di Latina ha tentato di superare lo stallo delle commissioni consiliari approvando con 17 voti favorevoli la proposta di delibera e l’emendamento presentato dai gruppi consiliari di maggioranza: 55 seggi andaranno al centrodestra e 55 al centrosinistra. "Con la composizione numerica delle singole commissioni già definita, inserita grazie all’emendamento - afferma la consigliera del Pd Daniela Fiore - diamo piena attuazione e immediata operatività alla delibera. Le commissioni potranno iniziare subito a lavorare".

"Lo stallo sulle commissioni consiliari - aggiunge Fiore - si è protratto oltre il limite della normale tollerabilità. La questione è meramente tecnica, ma sulla ripartizione dei seggi ci si è arrovellati a tal punto da creare un caso politico che, a mio avviso, non aveva motivo di esistere. Torniamo con i piedi per terra votando la proposta di delibera in sede di consiglio comunale, che resta l’organo sovrano deputato a prendere decisioni di natura politica, e riappropriamoci degli strumenti per il governo del territorio senza perdere tempo prezioso". Per l’esponente dem il dibattito intorno alle commissioni ha assunto proporzioni e toni che non meritava, in quanto «le commissioni consiliari - ha rilevato la consigliera - non sono componenti indispensabili della struttura organizzativa dell’ente locale, bensì organi strumentali del consiglio comunale che, come disciplinato dai testi normativi, è appunto l'organo deputato a esprimere ed esercitare la rappresentanza diretta della comunità dalla quale è eletto. Dopo svariati tentativi di mediazione, falliti a causa dell’ostruzionismo accanito di una parte delle forze politiche in causa, è giusto che sia il Consiglio, quale organo sovrano, ad assumersi la responsabilità di una decisione di carattere politico superando quest’impasse".  

"Ci siamo fossilizzati su un tema come se la composizione delle commissioni, a 55 piuttosto che 56 e 54 seggi, avesse connotati di rilevanza costituzionale. Non è così. C’è da stabilire un criterio di proporzionalità che si presta a pareri diversi, anche contrastanti, - ha sottolineato ancora Daniela Fiore - vedi quelli espressi in questa fattispecie dal segretario generale e dall’avvocatura. Tuttavia, come è stato precisato in varie pronunce del Ministero dell’Interno, nei casi in cui non è stato possibile formare e insediare le commissioni a causa dell’indisponibilità manifestata dalla minoranza, in ragione del principio della continuità amministrativa si riespande la piena competenza del consiglio comunale, perché le commissioni consiliari non sono altro che organi strumentali, di natura meramente facoltativa, prive di una competenza autonoma e distinta da quella attribuita all’assise. Da settimane si discute sulla costituzione delle commissioni attribuendo alle stesse un ruolo quasi sacrale, una funzione preminente rispetto ai lavori del Consiglio, che però non hanno. Questo succede perché abbiamo una coalizione di centrodestra che gioca una partita facendo catenaccio e impedisce di esprimere il buon gioco a una maggioranza che ha un programma che merita di essere realizzato. Scavalliamo allora questa fase di stallo nella sede competente - ha concluso Fiore - senza incartarci su una questione che è una tempesta in un bicchiere d’acqua, piuttosto andando avanti con il nostro lavoro, nel rispetto di una città che merita e si aspetta ben altro dalle persone cui ha dato fiducia".

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