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Il Parco Susetta Guerrini picchettato: il caso in commissione Ambiente

Il presidente Bellini: "Situazione paradossale". La vicenda nasce da vecchi contenziosi mai risolti. Il nodo dello sfalcio dell'erba

Arriva in commissione Ambiente il caso del Parco Oasi Verde - Susetta Guerrini, picchettato a causa di un privato che chiede soldi al Comune di Latina. Nel corso della seduta, dai funzionari del servizio Patrimonio, è stata ricostruita la storia che riguarda la zona interessata. Ne è emerso un antico problema urbanistico, risalente agli anni Settanta e che, nonostante varie vicissitudini, nei decenni non è mai arrivato a una soluzione definitiva.

La storia e i ricorsi

La prima osservazione al piano particolareggiato della zona, risale al 1978 e per una difformità cartografica, la società interessata fece ricorso al Tar vincendolo nel 1983. Da allora nessun altro provvedimento fu preso dal Comune, ma iniziarono tutti i lavori di urbanizzazione e nel 2003 fu realizzata l’Oasi Ecologica Urbana. Nel corso degli anni successivi, sono poi stati diversi i contatti tra la società e il Comune che, dopo aver ottenuto una parte del terreno, nel 2013 lo ha poi restituito, lasciando la situazione in sospeso. Ad oggi la parte privata è urbanisticamente un’area agricola e comprende anche la rotatoria stradale.

I paletti nel parco

L’indirizzo che la commissione ha dato agli uffici riguarda per ora la cura del verde, che è l’unica azione immediata che al momento può essere messa in campo: vigilare perché venga rispettata almeno l’ordinanza sindacale sullo sfalcio dell’erba nelle aree private. In quella zona, che oggi è delimitata da paletti posti ad un metro e mezzo di distanza l’uno dall’altro, il Comune non potrà più sfalciare e dovrà farlo il privato. Per la parte urbanistica, la vicenda sarà certamente oggetto di approfondimenti e si cercherà una soluzione.

Bellini: "Gli errori di un'rbanizzazione selvaggia"

“È incredibile ciò a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi: un privato che rivendica una proprietà che finora è stata considerata pubblica, dove sono stati spesi soldi, e che in realtà nascondeva una situazione, mai sanata, che emerge soltanto adesso e di cui sono responsabili le passate amministrazioni” - commenta il capogruppo di Latina Bene Comune, Dario Bellini, presidente della commissione Ambiente. “Oggi come maggioranza siamo preoccupati per un’area di pregio che, a causa dell’urbanizzazione selvaggia portata avanti negli anni passati e avallata da una politica dissennata, ha lasciato in eredità alla comunità di Latina contenziosi come questo. Confidiamo nel lavoro degli uffici e dell’avvocatura, che difenderanno gli interessi dell’Ente in fase giudiziale, mentre è stata chiesta al servizio Ambiente la massima attenzione nel far rispettare l’ordinanza sindacale di sfalcio del verde al privato proprietario dell’area”.

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