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Piani particolareggiati annullati, l’intervento dei candidati Forte e Coletta

I due candidati sindaco di Pd e Latina Bene Comune commentano positivamente l'annullamento dei sei piani particolareggiati diparte del commissario prefettizio Barbato

A soli 10 giorni dalle elezioni amministrative attraverso cui i cittadini sono chiamati a scegliere il nuovo sindaco, il commissario Barbato ha annullato sei piani particolareggiati che erano stati sospesi nel febbraio scorso. 

Ieri la pubblicazione delle delibere. L’annullamento dei piani che erano stati approvati con delibera di giunta dall’ex amministrazione Di Giorgi riguardano i quartieri R1 Frezzotti, R3 Prampolini, R6 Isonzo, Latina Scalo, Borgo Piave e Borgo Podgora. 

Oggi sulla decisione di Barbato sono intervenuti i due candidati sindaco Coletta e Forte. 

DAMIANO COLETTA - “L'annullamento dei Piani è l'effetto della cattiva gestione del territorio. L'urbanistica e la cura della città sono state sottomesse alla creazione di volumetrie fantasiose che nulla hanno a che fare con un’equilibrata e armoniosa pianificazione. Forse qualcosa andrà salvato, ma sicuramente andrà rivisto l'impianto generale dei Piani. È incredibile che siano stati progettati senza conoscere alcuni dati generali. L'ufficio “competente” dimostra che ci vuole una regia esterna, trasparente e libera dalla pochezza di chi non ha vigilato”. Così il candidato sindaco di Latina Bene Comune, Damiano Coletta. “Quanto accaduto è diretta emanazione – sottolinea il candidato sindaco - delle scelte urbanistiche che negli ultimi 20 anni hanno risposto esclusivamente agli interessi di pochi a scapito di una pianificazione che guardasse a tutta la collettività. Sono tanti gli edifici costruiti senza alcun criterio urbanistico, ma soprattutto senza pianificare la realizzazione dei servizi che ne avrebbero dovuto accompagnare l’edificazione, dal verde ai parcheggi passando per scuole e luoghi di culto. Al contrario, sempre più spesso le aree destinate a tali servizi sono state trasformate in aree edificabili con provvedimenti maldestri e illegittimi. È tempo di ripristinare la legalità violata, la futura amministrazione dovrà proseguire sulla strada tracciata dal Commissario”.

Dall’analisi dello stato dei fatti Coletta passa alle proposte: "Siamo per l’istituzione di un Ufficio per la Pianificazione con competenze multidisciplinari, svincolato dalla gestione quotidiana, protagonista nella formazione di un complesso apparato conoscitivo che includa uno studio dell’esistente e la verifica dei dati relativi alle volumetrie realizzate con indicazione al 31-12-2017 di un Piano dello stato di fatto del costruito. Quest’Ufficio avrà il compito di seguire tutto l’iter della Pianificazione e successivamente di gestirla apportando, laddove necessario, le opportune variazioni e/o integrazioni”. “Si dovrà procedere poi – continua Coletta – con la redazione del Documento Programmatico Strategico di Pianificazione, concordato con la Regione, discusso e approvato in Consiglio Comunale dopo un’adeguata consultazione dei cittadini e delle associazioni più rappresentative. La città policentrica rimane un elemento fondante per la crescita della città e andrà verificata e attuata una nuova politica di integrazione tra il centro urbano, i borghi e le aree turistiche più importanti quali Satricum, Villa Fogliano, i Giardini di Ninfa, il Parco Nazionale del Circeo, la Marina di Latina. Nel contempo bisognerà promuovere la “cultura della manutenzione”, da parecchi anni molto carente, a partire dalla viabilità che versa in condizioni disastrose”.

ENRICO FORTE - “L’annullamento dei piani particolareggiati del Comune di Latina segna uno spartiacque definitivo tra il passato e come, invece, intendiamo noi amministrare la città, ovvero con la certezza delle regole e nella trasparenza. Una bocciatura che impone al prossimo sindaco un cammino arduo ma non impossibile: quello di una programmazione che non si basi su dati gonfiati per incrementare volumetrie, e che soprattutto non sfugga al confronto con l’assemblea degli eletti e con i cittadini” commenta il candidato sindaco del Pd, Enrico Forte. 

“L’approvazione dei piani in giunta, dunque con il solo via libera della maggioranza, è stata una scelta davvero indicativa di come intorno all’edilizia si sia sedimentato un blocco di potere che non ha giovato alla città, ma ha solo contribuito a saccheggiare il territorio, impoverendolo di verde, di reali servizi. Scippandone l’identità anche sotto il profilo architettonico Il mattone è stato scambiato per la cura, ma è diventato la malattia che il prossimo consiglio comunale si troverà ad affrontare. Innanzitututto attraverso una nuova pianificazione: urbanistica partecipata, recupero, riuso sono i principi che intendo applicare. Ed in questa pratiche, che richiedono un cambio di passo soprattutto culturale, io ravviso il vero futuro della città ed opportunità di produrre una enorme ricchezza che parta delle reali esigenze di una Latina in cui non si stimano il doppio degli abitanti per giustificare aumenti di cubatura, altrimenti impossibili. Noi abbiamo in mente un grande progetto di cura della città, oltre a nuove infrastrutture ( il porto su tutte) ed un piano reale di edilizia residenziale pubblica e di housing sociale. Questa programmazione sarà in grado di far ripartire la città in maniera concreta, perchè basata su quel che realmente occorre: il Comune creerà una cornice di  reali certezze per i cittadini e per le imprese che investono sul territorio.

Io mi sono battuto da subito per fare chiarezza sull’edilizia 'allegra' della vecchia maggioranza comunale attraverso la richiesta di pareri qualificati alla Regione, ed è stato subito chiaro a tutti che con quegli azzardi si tentava l’ultimo assalto alla diligenza di gruppo politico teso a svendere la città. Io dico basta a questo gioco al massacro, ed i cittadini hanno capito che la stagione della buona politica è arrivata”.

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