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Piano Casa approvato dalla Regione: le novità spiegate da Enrico Forte

Il consigliere del Pd commenta il nuovo Piano Casa approvato dopo un lungo iter: “Una legge che tutela il territorio, sostiene l’agricoltura e punta a realizzare alloggi per l’housing sociale”

E’ arrivato questa mattina alle 5, dopo una seduta fiume durata circa 12 ore, il sì definitivo al Piano Casa da parte del Consiglio Regionale del Lazio; una lunga maratona notturna che si è conclusa con 27 voti favorevoli e 12 contrari.

“La Regione Lazio ha finalmente un nuovo Piano Casa che non è semplicemente un insieme di norme urbanistiche ma un progetto più ampio che racchiude in sé principi e regole per uno sviluppo armonico del territorio con un occhio attento ai suoi aspetti sociali” ha commentato il consigliere regionale del Pd, Enrico Forte, che ha spiegato le novità del Piano.

“Gli obiettivi che la proposta si prefiggeva e che sono stati raggiunti con il testo definitivo – spiega Forte – erano favorire la rigenerazione urbana; eliminare la possibilità che le deroghe stravolgano la pianificazione urbanistica; realizzare nuovi servizi e nuove opere pubbliche oltre che alloggi per l’housing sociale; favorire lo sviluppo dell’agricoltura; garantire tempi certi nelle procedure e equità nella valutazione dei progetti; restituire ai Consigli e alle Giunte comunali un ruolo nella pianificazione.

La legge approvata ieri – continua il consigliere regionale pontino – risponde a tutti questi criteri visto che prevede interventi solo sull’esistente quindi non ci saranno nuove cubature ma saranno incentivate opere di sostituzione edilizia che riqualifichino immobili abbandonati o inutilizzati. Inoltre non ci saranno concessioni per nuove cubature se non quelle già previste dai piani esistenti e si interverrà solo sulle aree che sono classificate come trasformabili. Sono state inoltre eliminate le premialità dalla legge Polverini-Ciocchetti previste nelle aree libere dei Piani attutativi ed è stata introdotta la possibilità di reperire le quote di housing sociale anche attraverso edifici già realizzati, o in corso di realizzazione, all’interno e all’esterno del piano attuativo (in questo ultimo caso la quota di alloggi destinati all’housing aumenta del 10%).

Il nuovo Piano ha inoltre avuto un occhio di riguardo per l’agricoltura con l’affermazione del principio della ruralità multifunzionale, l’introduzione delle attività connesse e compatibili con la destinazione agricola: agriturismo e turismo rurale, attività culturali, trasformazione e vendita diretta di prodotti agricoli, ristorazione e degustazione di prodotti tipici, attività terapeutiche- riabilitative (agriasilo, fattorie didattiche e sociali, ippoterapia, ortoterapia, laboratori artistici, strutture museali). Per questo è stata introdotta la possibilità di demolire e ricostruire all’interno delle aree agricole, senza aumento di cubatura, per interventi legati ad attività funzionali e compatibili all’attività agricola. La destinazione agricola rimane per sempre e non solo per i dieci  anni della legge Polverini-Ciocchetti. Gli oneri sono vincolati alla realizzazione delle opere pubbliche e saranno dedicati ai territori dove insistono gli interventi stessi. Tali risorse economiche saranno affidate ai Comuni della Regione per garantire la presenza di opere destinate ai territori di riferimento degli interventi.

Si tratta quindi – conclude Enrico Forte – di una legge attenta al futuro del territorio che non ha trascurato alcun aspetto della delicata materia urbanistica introducendo norme per evitare colate di cemento e interventi simili a quelli che nei decenni passati hanno distrutto il paesaggio di molte località del Lazio. Infime l’aumento del 50% degli oneri di costruzione vincola risorse economiche alla realizzazione di opere e servizi pubblici direttamente nelle aree interessate”.

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