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Botta e risposta tra Forte e Di Giorgi, si infiamma il dibattito politico

Il segretario dell'Udc accusa il sindaco di Latina di "non saper amministrare la città"; per risposta Di Giorgi lo definisce "un politico da rottamare". Nella polemica intervengono anche Pd e Pdl

Infuocato fine settimana politico a Latina. A tenere banco in queste ore è il piccante botta e risposta tra il segretario provinciale dell’Udc e sindaco di Formia, Michele Forte, e il primo cittadino di Latina Giovanni di Giorgi.

Durante una conferenza stampa dell’Udc, ieri Forte ha accusato il numero uno del Comune del capoluogo di non saper amministrare la città. “Non permetto a nessuno, e tantomeno a Michele Forte, classico esempio di politico da “rottamare”, di venire a dare lezione su come si amministrano i cittadini di Latina” ha replicato stizzito lo stesso Di Giorgi con una nota -.

“Il sindaco Forte farebbe bene a pensare a garantire una buona amministrazione alla città di Formia, che ha il mio rispetto e la mia stima. In un momento di così grandi difficoltà per l’Italia, e anche per il nostro territorio, non voglio entrare in sterili e pretestuose beghe politiche di partito che soprattutto non
interessano a nessuno”.

Polemica tra Forte e Di Giorgi che non ha mancato di espandersi a macchia d’olio nel capoluogo pontino.

PDL – “In merito alle dichiarazioni del segretario provinciale dell’Udc, Michele Forte, il Gruppo del Pdl del Comune di Latina sottolinea che mai come in questa fase la città ha bisogno di essere amministrata al meglio e con il massimo impegno, quindi gli interessi di carattere politico non ci riguardano e devono essere tenuti fuori dall’amministrazione della nostra città” ha commentato il gruppo del Pdl stringendosi intorno a Di Giorgi. “Intendiamo continuare a lavorare insieme al sindaco Di Giorgi, di cui abbiamo la massima stima e fiducia. Ci aspettiamo, infine, di conoscere quale sia la posizione dei consiglieri e assessori comunali dell’Udc rispetto alle dichiarazioni di Michele Forte”.

UDC – “Il Gruppo consiliare dell’Udc di Latina è impegnato, insieme ai suoi due assessori, in un’azione amministrativa per dare risposte concrete alla città, in linea con quanto positivamente svolto in questo anno e mezzo di consiliatura e con il programma del sindaco Di Giorgi, condiviso con la maggioranza e con lo stesso segretario Forte” dichiarano con una nota Mauro Anzoalone e Marco Fuoco.

Ribadendo la stima nell’azione del sindaco Giovanni Di Giorgi, riteniamo che nelle sue esternazioni il senatore Forte non si riferisse all’amministrazione della città né tantomeno all’attività del sindaco Di Giorgi, verso il quale il senatore Forte si è espresso con il sostegno della lista Udc alle scorse elezioni comunali.

Credo si sia invece trattato di un modo costruttivo – continuano -, centrato su tematiche puntuali affrontate e da affrontare, per rafforzare l’azione amministrativa che la maggioranza che sostiene il sindaco Di Giorgi vuole continuare a portare avanti per dare risposte concrete alla città. In questo percorso il gruppo consiliare dell’Udc, insieme ai suoi assessori, vuole continuare a fornire e rafforzare il suo contributo”.

PD – Nello scontro tra Pdl e Udc è intervenuto anche il capogruppo del Pd in Comune, Giorgio De Marchis. "In provincia di Latina ci sono due certezze: la prima è che Di Giorgi non sa fare il sindaco, la seconda è che Michele Forte alle minacce di crisi non fa mai seguire atti politici. Aprire una crisi vuol dire far dimettere gli assessori, nel suo caso Patrizia Fanti e Marilena Sovrani, e far sottoscrivere dai suoi consiglieri Anzalone e Fuoco un documento pubblico per prendere le distanze dalla maggioranza”.

“Tuttavia, l'analisi di Forte suo malgrado è corretta. L'amministrazione Di Giorgi è al capolinea dopo solo un anno e mezzo, come dimostra lo stallo amministrativo sui servizi pubblici locali scaduti senza rinnovo e senza aver bandito nuove gare d'appalto”.

“Le evidenti assenze di tutti i rappresentanti istituzionali del centrodestra locale all'evento di oggi sul conferimento della cittadinanza onoraria al Ministro Clini rappresentano un chiaro segnale di sfiducia da parte di quel che resta del Pdl locale nei confronti di Di Giorgi e della sua giunta – conclude De Marchis -. Fatto che dovrebbe indurre il sindaco ad aprire formalmente la crisi al Comune, mediante l'azzeramento della Giunta e l'apertura di un dibattito consiliare”.

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