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Progetto LIFE Greenchange: realizzata la zona umida nell'azienda agricola Gelasio Caetani

Altro importante step nell’ambito del progetto coordinato dalla Provincia di Latina: “Raggiungiamo così uno degli obiettivi prefissati”

Altro importante step nell’ambito del progetto LIFE Greenchange coordinato dalla Provincia di Latina: con l'ultimo intervento consistente nell’ingresso dell'acqua nell'area si sono infatti conclusi i lavori per la realizzazione della zona umida nell’azienda agricola Gelasio Caetani. E, a poco più di un mese di distanza, è stata rilevata la presenza di numerose specie legate alle zone umide come alzavole, garzette e aironi, nonché tracce di rapaci notturni e del ditisco, un coleottero predatore.

“LIFE Greenchange raggiunge così uno degli obiettivi prefissati - commentano dalla Provincia di Latina -, ovvero l’incremento della biodiversità senza perdite in termini di produttività agricola nell’azienda del Comune di Latina che ospita l'azione dimostrativa e l'arricchimento del mosaico agrario del territorio pontino”. La progettazione della zona umida e di una fascia frangivento, insieme al ripristino della vegetazione ripariale del Fosso Epitaffio e dei canali di scolo, è frutto del lavoro di squadra di Confagricoltura Latina, CIRF Centro italiano per la riqualificazione fluviale, Consorzio Poliedra, Miema Malta e U-Space con il coordinamento della Provincia. Grazie al cofinanziamento del programma europeo LIFE per l'ambiente e il clima, i partner del LIFE Greenchange stanno mettendo a punto una serie di interventi multifunzionali di infrastrutturazione verde nelle aree pilota dell’Agro Pontino e nell’arcipelago maltese.

Nel dettaglio la zona umida è stata realizzata all’interno di un pioppeto preesistente nell’azienda Gelasio Caetani ed è caratterizzata da profondità variabili comprese fra pochi centimetri fino ad un massimo di 30-40 centimetri. L’utilizzo dell’acqua è assolutamente sostenibile ed ecocompatibile e non vede alcuno spreco. Lo stagno è rifornito da una presa sul fosso Epitaffio con un impianto di sollevamento alimentato da un sistema fotovoltaico e una canaletta di conduzione dell’acqua. Il sistema di scarico è costituito da una soglia in pietra e da canalette che – tramite una scolina esistente – recapitano, nuovamente nel fosso Epitaffio, l'acqua in esubero dello stagno. All'interno di questo ambiente umido e sulle sue sponde sono stati realizzati isolotti e piccole alture con la terra derivante dallo scavo; su queste strutture e sulle sponde sono stati piantumati alberi e arbusti, mentre, in acqua e nelle sue immediate vicinanze, specie vegetali acquatiche. Il risultato finale consiste nella creazione di un mosaico di habitat naturali che sfumano l'uno nell’altro: acqua più o meno profonda, zone temporaneamente emerse o sommerse, piccole aree boscate, arbusteti, radure, prati, aree di margine fra bosco e stagno. Il sistema così realizzato è in grado di soddisfare le esigenze ecologiche di un consistente numero di specie animali e vegetali.
 

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