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Approvato in Commissione il Pef della Latina Ambiente. Il Pd vota no

Come spiegato dall’assessore Pansera il documento risulta inferiore a quello del 2014 di quasi un milione di euro. Sarubbo e Cozzolino: “Niente incentivi per la differenziata e riduzione dei servizi finora garantiti. La città rischia il caos”

Approvato questa mattina in Commissione, nonostante il voto contrario del Partito Democratico, il Pef 2015 dei servizi d’igiene urbana.

Come già evidenziato in fase di proposta da parte dell’assessore all’Ambiente Alberto Pansera, il Pef risulta inferiore a quello dell’anno scorso di 940mila euro che andranno a rappresentare, spiegano dall’amministrazione, altrettanta diminuzione della quota bollette dei cittadini.

“Il risparmio è stato ottenuto razionalizzando le spese e rimodulando i servizi, senza quindi effettuare tagli né al personale né ai servizi stessi” si legge in una nota.
Soddisfatto il presidente della Commissione Ambiente, Luca Bracchi “perché siamo riusciti ad approvare il PEF in tempi comunque stretti e prima della metà dell’anno, consentendo oltremodo un evidente risparmio; ringrazio l’assessore Alberto Pansera e gli uffici per l’ottimo lavoro svolto che ci consente di poter presentare un documento contabile importante sia sotto l’aspetto economico finanziario sia sotto quello della prestazione dei servizi ai cittadini”.

IL PD - Voto contrario del Pd in Commissione per un documento che “prevede ulteriori tagli a servizi fondamentali per la cura e la pulizia della città”.

Il voto contrario arriva per il ritardo con cui si è giunti all’appuntamento. "È molto grave – spiegano Omar Sarubbo e Alessandro Cozzolino, rispettivamente consigliere e capogruppo del Pd - che l’amministrazione Di Giorgi abbia proposto la delibera del Pef 2015 quando è ormai passata metà dell’anno in corso. Nei fatti questo impedisce di fare una programmazione annuale che consenta di gestire in maniera più equa ed efficace il servizio di raccolta dei rifiuti. Ogni anno il sindaco e la sua giunta hanno rinnovato la promessa di portare in approvazione il Pef entro il mese di dicembre dell’anno precedente, ma questa promessa è stata sempre disattesa".

Il Piano, poi, "è in sostanza una somma di tagli ad un servizio che è già molto carente, con l’aggravante di una raccolta differenziata ferma al 33% da cinque anni, ovvero da quando Di Giorgi si è insediato. Non differenziare – sottolinea Sarubbo - significa danneggiare l’ambiente e rinunciare ad un modello di raccolta rifiuti che oltre ad essere più virtuoso è nel lungo periodo remunerativo, riduce i costi per l’amministrazione e le bollette per i cittadini”.

A questi elementi, spiegano ancora i consiglieri democratici, “si aggiunge poi un taglio dei servizi finora erogati che a breve determinerà una situazione di disordine e pericolo ambientale. Sono stati ridotti, se non addirittura eliminati, molti servizi fondamentali quali il lavaggio dei cassonetti e delle strade, la raccolta della frazione organica, della carta, degli ingombranti e degli inerti, le piattaforme ecologiche, il lavaggio dei marciapiedi in travertino, la bonifica delle discariche abusive, le guardie ambientali, la pulizia delle spiagge, il diserbo, la raccolta delle foglie”.

L’ultimo regalo della giunta Di Giorgi – afferma il capogruppo Cozzolino – è un Pef che dimentica ancora una volta la differenziata, i cassonetti a scomparsa che non funzionano e le bollette salatissime. Stiamo lavorando quotidianamente per mandarli a casa e speriamo sia questo l’ultimo atto di questa maggioranza e di una stagione da archiviare”.

“Con convinzione – aggiunge Sarubbo - abbiamo votato contro il Pef nato dalla gestione della destra cittadina che ha adottato un modello di raccolta rifiuti medievale rifiutandosi di applicare un sistema di raccolta differenziata integrale. Il risultato è che la differenziata è ferma ad un misero 33% e, dopo l’ultimo colpo di grazia sferrato oggi, si riducono i pochi servizi fin qui garantiti”.

“Questa maggioranza – concludono i due dem - si è posta un solo obiettivo che appartiene al campo della propaganda, non a quello della buona amministrazione. Volevano evitare di lasciare in eredità un servizio più costoso degli anni precedenti e lo hanno fatto a discapito della qualità del servizio stesso. Crediamo e speriamo si tratti dell’ultimo atto scellerato di una maggioranza al capolinea che non ha nel proprio vocabolario e nelle proprie vene il concetto di ‘salvaguardia dell’ambiente’”.

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